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Il Piemonte in testa e nel cuore: giornata valsesiana per Sergio Chiamparino

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Una giornata di tipica «primavera valsesiana» quella che ha accolto, martedì 23, il presidente della Regione Sergio Chiamparino che, dopo essere stato a Gattinara, è arrivato a Varallo: al mercato si è comprato una giaccavento, un po’ freddino, per essere la terza settimana di aprile. Ha quindi visto amministratori e cittadini con i quali si è intrattenuto a conversare. Saltata, proprio causa il maltempo, la visita in alta valle, ad Alagna e Campertogno.
Nel pomeriggio trasferimento a Quarona: al salone Sterna era in programma un incontro pubblico, promosso, come tutta la giornata, dal Comitato Valsesiano Chiamparino Presidente. Numerose le presenze, sia al tavolo dei relatori che tra il pubblico.
In apertura, Graziella Savoini, del gruppo organizzatore, ha dato la parola a Sergio Svizzero, primo cittadino uscente di Quarona che si ricandida per un eventuale secondo mandato: «Ricordiamoci bene» ha detto la moderatrice «che questo sindaco è stato in grado, in questi cinque anni, di risanare i debiti e di ristrutturare il bilancio comunale». Quindi l’intervento dello stesso Svizzero: l’amministratore quaronese si è soffermato su quelle che ritiene essere le problematiche da affrontare nel suo paese e sull’intero territorio «per un ripristino di condizioni di vita decorose e delle opportunità di lavoro, occorre contrastare lo spopolamento e impegnarsi nel settori dei trasporti, per una riqualificazione basata sulla contemporanea operatività dei pullman e del treno, non però inteso nel vecchio modo. E della sanità, e allora va mantenuto l’ospedale di Borgosesia programmandone l’integrazione con altri presidi. Un grosso problema è quello legato alla medicina di base: a Quarona c’è voluto un anno e mezzo per trovare un medico che sostituisse la collega andata in pensione. E’ necessario accelerare le procedure, non è pensabile che realtà come la nostra vengano penalizzate in questo modo. Infine, molta attenzione, in un discorso di sviluppo territoriale su tutti i fronti, va rivolta all’innovazione, le moderne tecnologie, la banda larga».
Brevi interventi di Mariella Moccia, assessore in Comune a Vercelli, e Michele Gaietta, segretario provinciale PD, entrambi candidati nel Collegio di Vercelli alle elezioni regionali e convinti che sia necessario «dare continuità alle riforme e alle iniziative attuate dalla Giunta Chiamparino» in modo da «passare alla seconda fase, oltre il primo mandato, per guardare al futuro, sempre operando con senso del dovere».
Di «democrazia che vada di pari passo con la solidarietà» ha parlato Gianfranco Giromini, candidato nella Circoscrizione Vercelli per Demos, e sull’«impegno a favore della difesa delle zone montane» si è espresso il varallese avv. Luciano Gualdi, in lista con Chiamparino per il Piemonte del Sì.
Giovanni Donati, giovane quaronese membro del Comitato promotore dell’incontro, ha detto: «Si avverte l’esigenza di una nuova classe dirigente, che non si improvvisi tale ma che si basi su una selezione di persone decise a valorizzare il lavoro e l’impegno di chi le ha precedute. In questo senso Sergio Chiamparino, amministratore di lungo corso, rappresenta un esempio. Alla destra estremista e pericolosa occorre rispondere con l’unità».
«La Valsesia è una terra difficile, politicamente parlando» ha detto infine, intervenendo a chiusura di incontro, il presidente regionale. «La buona amministrazione però paga. La gente sa riconoscere chi ha ripreso una barca sul punto di affondare e ha saputo rimetterla sulla giusta rotta. Facendo cioè quel che gli elettori chiedevano. Il nostro compito è quello di guardare avanti, a testa alta, forti del lavoro svolto e che ci dà la credibilità per proseguire. Non viviamo nel migliore dei mondi possibili, no, e dobbiamo fermare lo “spirito del tempo”, invertire la tendenza».
Sergio Chiamparino ha quindi riepilogato alcuni punti: «Abbiamo fatto molto per Alagna, per lo sci, nella consapevolezza che si tratta di un settore trainante per lo sviluppo di tutta la valle, e quindi sport e turismo. Per quanto riguarda la cultura, la mostra su Gaudenzio ha fatto registrare numeri straordinari, ma non può rimanere un episodio, si deve proseguire su questa strada. Come c’è da continuare a lavorare per valorizzare ancora di più il Sacro Monte, altra meravigliosa risorsa che questo territorio possiede».
Chiamparino ha quindi ricordato anche il successo del progetto sui treni storici, «che hanno una importante ricaduta in materia turistica e che consentono di mantenere operativa la linea». E la Novara-Varallo? «Io sono favorevole a una sorta di servizio ferroviario sul modello metropolitano, un treno commerciale con percorrenze, naturalmente nelle ore di punta, ogni mezzora/tre quarti d’ora, in modo da favorire studenti e pendolari, e da integrare con i bus. L’intenzione è quella di accelerare questa ipotesi previa verifica dell’incrocio tra domanda e offerta e un’analisi costi/benefici».
Infine, la sanità: «Il problema della disponibilità di medici va affrontata a livello nazionale. Non ci sono abbastanza assegni di studio per accompagnare gli specializzandi. Noi come Regione abbiamo stanziato qualche milione, ma non basta. Ricordo che siamo stati commissariati sulla sanità e che quindi, a meno che non si trattasse di urgenze, non potevamo muoverci senza prima chiedere l’autorizzazione a Roma. Da un paio d’anni, chiuso il piano di rientro, siamo tornati nelle possibilità di assumere, e anche di negoziare: ora possiamo andare dallo Stato con un margine di contrattazione a disposizione, che prima non avevamo. Per quanto riguarda l’ospedale valsesiano di Borgosesia, il Governo attuale ci ha chiesto di chiudere il Punto Nascite, per il quale abbiamo fatto domanda di ottenimento della deroga, che penso ci verrà riconosciuta. Ora però come ho detto, smaltito il piano di rientro, la negoziazione è alla nostra portata».
«Noi abbiamo il Piemonte nella testa, certo, ma pure nel cuore» ha concluso Chiamparino. «E intendiamo lavorare con la testa e con il cuore. Per creare nuove opportunità occupazionali, per investire nella crescita e nell’ambiente, nella cultura. Per poter vivere e impegnarci in una società fatta di gente che si rispetta reciprocamente e non di nemici che si guardano con diffidenza e sospetto».

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