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Il Premio Bontà si è fatto in quattro

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Il Premio Bontà si è fatto in quattro

QUARONA – E’ sempre accompagnato da grandissime emozioni il pomeriggio di dicembre in cui si svolge la Festa degli Auguri della Croce Rossa e durante il quale avviene la consegna del Premio Bontà.

Il Premio Bontà si è fatto in quattro

Gioia, allegria, ma anche commozione, malinconia e riconoscenza scaturite dal vedere tutti quei volontari in rosso che ogni giorno investono gran parte del proprio tempo per donare alla comunità un servizio essenziale di assistenza e supporto e dal conoscere le storie di chi ha fatto della bontà e dell’amore verso il prossimo un valore fondamentale della propria esistenza,

Come di norma accade, anche lo scorso sabato 14 dicembre, la cerimonia che quest’anno si è tenuta al Salone Sterna di Quarona, si è aperta con la consegna del premio Bontà istituito in memoria di Elena Nathan Loro Piana, cofondatrice e presidente per ben 23 anni dell’Associazione CRI, per riconoscere quelle figure che, tra la Valsesia e la Valsessera, si sono profuse in gesti e azioni di cura e bontà verso il prossimo.

Per questa nona edizione del premio, ha spiegato il presidente CRI Pier Franco Zaffalon, è subentrata una novità importante: «Inizialmente pensato per le ragazze e le donne, da quest’anno il riconoscimento è stato aperto anche agli uomini proprio perché la bontà non ha limiti, è universale e tutti possiamo essere protagonisti di gesti gentili». Anche per questa ragione, con un ventaglio di possibilità più ampio, la giuria (formata dal presidente CRI, tre giornalisti, un membro del socio assistenziale a rappresentanza delle istituzioni, un membro della CRI e un delegato della famiglia Loro Piana) ha dovuto compiere una selezione tra diverse candidature arrivate tramite mail o tramite i coupon in risposta alla richiesta della Croce Rossa: «Come ogni anno» ha continuato Zaffalon «abbiamo chiesto alle nostre comunità di candidare una o più persone meritevoli, motivando la scelta, per aiutarci nella selezione e abbiamo trovato quattro vincitori molto diversi, con storie e percorsi diversi ma accomunate dallo stesso valore, quello della bontà».

Il Premio Bontà

A ricevere il Premio sono stati Suor Eugenia De Gaudenzi, Andrea Ndosala, Vilmer Merletti e il gruppo animatori dell’Oratorio di Borgosesia. La prima, classe 1943, molti di voi se la ricorderanno: ha operato per tantissimi anni in tutta la Valsesia con: «Scarponi e zaino in spalla. Anni donati a chi ne aveva bisogno, passi stanchi ma mai arresi per offrire un sorriso, un istante di sollievo». Suor Eugenia, molto emozionata, nel ritirare l’assegno ha detto: «Sono Valsesiana quindi poche parole e tanti fatti: devolverò l’intero premio alle mie sorelle del Libano e della Siria che sono in un momento difficile e stanno aiutando tutti, di ogni religione e ogni provenienza».
Andrea Ndosala, trentenne di Varallo di origini angolane e congolesi, è stato premiato perché si è messo a disposizione della sua comunità per fare da mediatore con le altre culture, diventando un punto di riferimento per i giovani e per gli stranieri. Ha dato lezioni di italiano gratuite e partecipato ad iniziative solidali. Particolarmente profondo e riflessivo è stato il suo discorso dopo aver ricevuto la pergamena: «Sono stato accolto da una comunità gentile e buona che mi ha aiutato tanto e io ho voluto fare lo stesso. Ho avuto molto di più di quello che avevo dando una mano agli altri e ringrazio per tutto il calore ricevuto. Il mio obiettivo è quello di ottenere la cittadinanza italiana perché già mi sento valsesiano».

E a volte, è nei gesti semplici, quelli che ci sembrano normali, poco eroici, che si nasconde la vera bontà: Vilmer Merletti di Borgosesia è stato premiato perché, in una situazione difficile, è stato un amico gentile e disponibile: «Questo premio non è solo per me, ma c’è chi fa e ha fatto tanto, i medici, gli infermieri».
Infine è stato premiato un gruppo, quello degli animatori dell’Oratorio di Borgosesia: «Ragazzi di circa vent’anni che durante la settimana studiano e lavorano in altre città ma che il sabato e la domenica dedicano gran parte del loro tempo per stare vicino e organizzare esperienze e incontri formativi per i più piccoli» ha detto don Michele Balzaretti, coadiutore per la parrocchia borgosesiana. «Sono tanti e ognuno unico e speciale. E, grazie al premio» ha continuato il don «riusciremo a partecipare al Giubileo 2025 a Roma».

A consegnare il prestigioso riconoscimento erano presenti Pier Luigi e Lucia Loro Piana, con le rispettive famiglie, che hanno aggiunto: «Un conto è finanziare, un conto è lavorare, mi congratulo con tutti i vincitori perché loro sono simbolo di solidarietà e bontà. Così come lo è la Croce Rossa che ancora ci permette di ricordare, con emozione, nostra madre»; poi i Sindaci di Quarona, Francesco Pietrasanta, Varallo, Pietro Bondetti e Borgosesia, Fabrizio Bonaccio che hanno sottolineato l’importanza del volontariato e della Croce Rossa per le comunità.

Proprio per sottolineare l’impegno dei volontari in rosso, il pomeriggio della Festa degli Auguri è proseguito con la consegna degli attestati di merito ai volontari CRI che hanno raggiunto un traguardo importante. Sono dunque stati premiati per i 5 anni di servizio: Piercarlo Botta, Raffaella Botta, Marco De Fabiani, Marion Grossini Rovina, Giada Mecco, Alice Milanetti, Massimo Mora, Marino Rovellotti, Jole Savio, Marco Zaquini. Per i 15 anni: Nemes Del Signore, Luigi Antonio Inzadi, Raffaele Martelli, Alfredo Miglino, Augusto Pellani, Daniele Perincioli, Franco Poncino. Per i 20 anni: Gabriella Bessi, Diego Marone Bianco, Alessio Poletti. Per i 25 anni: Milena Avenengo, Emma Dellavedova, Giovanni Macignato. Per i 30 anni: Rocco Marando, Damiano Rodighiero, Luigi Zaquini.

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