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Il Soccorso Alpino si è esercitato sulla Falconera

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Nuova esercitazione per l’Ottava Delegazione del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, sabato 9 giugno, sulla Ferrata Falconera di Varallo.
Ventiquattro i soccorritori impegnati di cui quattro del Soccorso della Guardia di Finanza della stazione di Riva Valdobbia, tra loro anche alcune guide alpine alagnesi, un medico e un infermiere, tutti impegnati su due simulazioni d’intervento in parete.
La prima, più tecnica, si è concentrata sulla parte alta e più strapiombante della parete dove è stata utilizzata anche una barella, ipotizzando l’infortunio più grave di un alpinista politraumatizzato e impossibilitato a muoversi. Ancor più realisticamente, i volontari hanno scelto il punto dove è situato il passaggio più difficile della Falconera e dove già in passato sono occorsi incidenti e recuperi di alpinisti in seria difficoltà. Durante la simulazione, l’infortunato è stato sganciato in condizioni di sicurezza dalla ferrata e, una volta assicurato all’interno della barella, portato in salvo attraverso una calata verso la base della parete.
Nella seconda simulazione si è supposto l’intervento a supporto di un alpinista in grado di interagire con i soccorritori e quindi il soccorso si è svolto senza l’uso della barella ma sempre attraverso una calata dell’infortunato verso il basso con l’ausilio di un nuovo presidio che permette comunque di salvaguardare la colonna vertebrale.
Le operazioni sono iniziate alle 15 e si sono protratte sino alle 22,30 nonostante, come verosimilmente può accadere, l’assenza di luce naturale.
Questo sito è stato scelto sicuramente per la presenza di ancoraggi già sperimentati e sicuri sui quali agire durante le delicate operazioni ma anche perché l’esposizione di questa ferrata addestra in modo ottimale gli operatori in un ambiente realistico e severo, da un punto di vista tecnico e anche psicologico. Inoltre, va considerato che su questa parete le operazioni di soccorso con l’utilizzo dell’elicottero sono più improbabili, anche se non impossibili, soprattutto negli orari serali e notturni.
Di fatto, si è voluta simulare una condizione più vicina alla realtà possibile e ancora una volta la ferrata della Falconera si è rivelata un’ottima palestra nonché banco di prova per i soccorritori. Un ultimo pensiero dei volontari del soccorso e delle guide è rivolto proprio ai ferratisti che frequentano tutte le ferrate e in particolare questa, che, a detta dei siti specializzati, è la più tecnica di tutta la nostra regione: raccomandiamo, per la sicurezza di tutti inclusa quella dei soccorritori, di usare solo ed esclusivamente materiale e tecniche idonei con un particolare riferimento all’uso del «dissipatore», spesso non usato o non a norma, in grado di garantire la giusta funzione di «salvavita».

Michele Cucchi

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