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Inaugurata in teatro a Borgosesia la “poltrona rossa”

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Rosanna Salvoldi, Presidente del Soroptimist Club di Valsesia, aderendo alla mobilitazione internazionale: “Orange the World”, per la quale è stato scelto il colore arancione come simbolo del futuro e della rinascita, liberati da ogni forma di violenza: #orangetheworldecidoio, ha coinvolto direttamente nell’iniziativa le Istituzioni locali, che dal 15 novembre hanno colorato di arancione monumenti, rotonde, palazzi comunali, e il mondo dell’Istruzione, attraverso i Dirigenti Scolastici, che nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, lunedì 25 novembre, hanno accompagnato gli studenti delle scuole superiori valsesiane al teatro Pro Loco, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale, per assistere all’inaugurazione ufficiale della “poltroncina rossa” – ideata per ricordare simbolicamente le donne vittime di violenza e per dare la forza e il coraggio alle donne che stanno subendo violenza di denunciarlo alle autorità preposte – e allo spettacolo di narrazione teatrale, nato dal libro di Maria Rosa Panté: “La scienza delle donne”, sceneggiato da Costanza Daffara e Sara Urban, interpretato da Sara Urban, dedicato a due donne matematiche: “La passione dei numeri Emmy e Sofja”.

Rosanna Salvoldi ha accolto autorità e pubblico in teatro dando la parola all’Assessore Paolo Urban, in rappresentanza del Sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani: “Credo nella parità di genere e quindi volentieri cedo la fascia di Sindaco alla collega Eleonora Guida”, la quale ha esortato i ragazzi a far cambiare la tragica percentuale delle violenze contro le donne, ma in generale contro le fasce più deboli: “Ragazze e ragazzi stupitevi e stupite con il buon senso”, e al Sindaco di Varallo e Presidente della Provincia di Vercelli Eraldo Botta, che ha ammonito contro l’uso improprio dei telefoni cellulari e dei social, che possono trasformarsi in armi contro qualcuno. Tra i rappresentanti istituzionali: Francesco Nunziata, Assessore ai Servizi Socio Assistenziali dell’Unione dei Comuni Montani, mentre il Comune di Prato Sesia era rappresentato dall’Assessore al Socio-Assistenziale, Egle Vegetta, dalla Consigliera con delega all’Istruzione, Manuela Verderi, dalla Consigliera con delega alla Cultura, Silvia Rovario, il Sindaco del Comune di Quarona, Francesco Pietrasanta, ha delegato Eugenia Borzone, consigliera con delega all’Istruzione e socia del Soroptimist Valsesia. Tra i numerosi presenti, oltre agli studenti, c’erano il Capitano Mario Barisonzi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Borgosesia, Marco Di Biaso, Presidente del Rotary Club Valsesia, Donatella Rizzio, Presidente dell’Inner Wheel ValsesiaValsesia ed una nutrita rappresentanza della Delegazione Fai Valsesia.

La Presidente, dopo aver ringraziato tutti i Dirigenti Scolastici: Alberto Lovatto, dirigente Istituto Alberghiero di Varallo e Gattinara, Paola Vicario, dirigente Istituto Superiore D’Adda di Varallo, Mauro Faina, dirigente Liceo Scientifico Gaudenzio Ferrari di Borgosesia, Carmelo Profetto dirigente dell’Istituto Tecnico Lancia e Professionale Abate Salvatore Lirelli di Borgosesia, Alberto Ghibò, direttore dell’ENAIP di Borgosesia, che hanno aderito in questa iniziativa che guarda al futuro rappresentato dai giovani, ha catturato l’attenzione, rivolgendosi direttamente ai ragazzi: “Siete connessi? Voi siete il futuro, quello che noi ci auguriamo caratterizzato dalla parità di genere e dal rispetto verso tutte le donne”.

Maria Rosa Pantè con la regista Costanza Daffara, ha introdotto lo spettacolo interpretato dall’attrice di origine borgosesiana Sara Urban, definendolo un testo paradossale perché racchiude quello che hanno dovuto fare due donne con la passione della matematica per poterla approfondire e insegnare, essendo quello un campo prettamente maschile: “Emmy Noether e Sofja Kovaleskaja hanno coltivato per tutta la vita la passione della matematica, ritenuta strana per una donna, rivendicando il loro diritto a essere donne e matematiche: Emmy è la madre dell’algebra astratta, il teorema che da lei prende il nome è importante quanto la teoria della relatività di Einstein, ma quasi nessuno la ricorda, Sofja è matematica, scultrice e rivoluzionaria: i numeri sono la sua passione, rimasta vedova può finalmente uscire dalla Russia, viaggiare, studiare. Insegnerà in Svezia, seguirà un nuovo amore, cercherà di creare delle reti, morirà sussurrando: Troppa felicità”. Costanza Daffara ha ricordato che l’allestimento e l’assistenza tecnica sono stati curati da Luigi Gabriele Smiraglia, mentre lo spettacolo è accompagnato dalle musiche originali del musicista Franco Barletta, in arte Enkil F.B.

Al termine Laura Barberi, la socia più giovane del Soroptimist Valsesia, ha letto le finalità del Soroptimist Club e l’attrice Alice Salvoldi ha rievocato la testimonianza di Eleonora una donna vittima della violenza del marito che non sopportava più che lei fosse più brava e, soprattutto, che guadagnasse molto di più. Dopo aver informato sulle leggi contro la violenza di genere, la mattinata si è conclusa con un dialogo interattivo con i rappresentanti istituzionali, condotto da Adelia Negri, psicologa e psicoterapeuta, socia del Soroptimist Valsesia, che di volta in volta ha invitato sul palco tutte le persone che hanno un ruolo attivo nella prevenzione della violenza di genere: la Vice Intendente della Polizia di Stato, Nadia Barbieri, responsabile dell’Ufficio Vittime Vulnerabili, istituito presso la Procura del Tribunale Ordinario di Vercelli, che ha invitato a segnalare anche i casi di violenza in cui non si è direttamente coinvolti, ma dei quali si è a conoscenza, spiegando che è stata creata una rete nel vercellese, che, prima di agire, mette in sicurezza le vittime di violenza. Renata Antonini, responsabile del settore socio-assistenziale, e Alessandra Festa Bianchet, educatore professionale presso l’Equipe Minori dell’Unione dei Comuni Montani, hanno ringraziato il Soroptimist per aver offerto questa occasione di conoscenza che dà visibilità ad un aspetto del servizio estremamente delicato, ricordando come anche a Varallo, in Corso Roma n. 35, da qualche mese ogni mercoledì dalle 13 alle 15, sia stato aperto uno Sportello Antiviolenza, che fa capo al Centro Antiviolenza Vercellese EOS, e che presso il Pronto Soccorso esista un “codice rosa” per le donne vittime di violenza. Alessia Bottinelli, educatore professionale, coordinatrice educativa della Casa di Accoglienza Giovanna Antida, gestita dall’Associazione Agape, ha spiegato alcuni concetti maturati durante la sua esperienza lavorativa: il concetto di colpa che si fa strada nella donna allontanata dal suo ambiente, che occorre rimuovere, e soprattutto l’importanza di fare qualcosa prima che la violenza si scateni, interpretando situazioni potenzialmente a rischio, perché: “La violenza si può talvolta prevenire oltre che curare”.

Il Maresciallo Antonio Marini, comandante della Stazione Carabinieri di Borgosesia è stato coinvolto nel dibattito per parlare della “stanza protetta” realizzata dal Soroptimist in caserma, che viene utilizzata per ascoltare le donne vittime di violenza, ma anche per ospitare i bambini di persone che vengono in caserma per qualche necessità: “La Past President Daniela Campra, la Presidente Rosanna Prosino e la psicologa Adelia Negri, sono tre donne fantastiche, tenaci, ottimiste, tre Amiche che tre anni fa hanno saputo concretizzare il loro progetto realizzando un ambiente sereno, decorato con i disegni realizzati dai ragazzi dell’IPSIA di Borgosesia, ma è stata molto importante anche la donazione del kit antiviolenza, che viene utilizzato per le audizioni protette, utilissimo per il magistrato che poi seguirà le indagini”. Il Maresciallo Marini, che ha tre colleghe donne, si è augurato che un giorno sia Comandante della Stazione proprio una donna: “Hanno le capacità e la forza per farlo” e ha ricordato che oggi in tre giorni si fanno le indagini, e le donne sono tutelate sia dal punto della sicurezza personale, che sotto l’aspetto economico, ma: “E’ importante denunciare la violenza da chiunque venga perpetrata: non c’è mai una giustificazione”.

E’ stata una lunga giornata, ma i ragazzi hanno manifestato attenzione e sensibilità di fronte a un problema che può toccare tutti. Nel foyer del Teatro sono state distribuite spille arancioni e sciarpine dello stesso colore, per far rimbalzare il più possibile il messaggio di speranza.

L’impegno del Soroptimist non si esaurisce con questa pur importante iniziativa, ma, come recita un grande striscione esposto su una delle principali strade di comunicazione del territorio, seguendo le indicazioni della Presidente Nazionale, Mariolina Coppola, si ricorda che il mese di novembre segna l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, con inizio il 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne – sino al 10 dicembre, Giornata dei diritti umani.

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