«La bottega dei ricordi»: il progetto in cui la memoria diventa patrimonio comune

VARALLO -Il mese di maggio vede l’avvio del progetto «La bottega dei ricordi», finanziato da Fondazione Valsesia Onlus e promosso all’associazione AVAS di Varallo, in collaborazione con l’Istituto storico.

Un progetto che prevede la raccolta di testimonianze sul tema degli antichi mestieri nel contesto territoriale della ValMastallone. Attraverso il coinvolgimento di persone anziane, protagoniste o spettatrici nel passato di attività lavorative, si cercherà di recuperare la memoria di tutti quei lavori che, nel fluire degli anni, sono andati perduti o che hanno subito grandi trasformazioni.

Barbara Calaba, pedagogista esperta in metodologie autobiografiche, insieme a Tiziana e Antonella, referenti del progetto, incontreranno gli anziani, in colloqui individuali o in piccoli gruppi, e raccoglieranno i loro racconti, testimonianze preziose da tutelare, narrazioni che è necessario salvare in quanto patrimonio dell’intera comunità.

Il centro del progetto sarà il tema dell’incontro, ovvero della bellezza e dell’importanza della relazione con l’altro, in uno scambio di parole, sguardi, memorie. Sarà quindi l’occasione per condividere le proprie esperienze quale patrimonio di vissuto di cui ciascuno è portatore e che verrà messo a disposizione di tutti.

Dopo questa prima fase di raccolta dei ricordi e dei racconti, il progetto offrirà una restituzione scritta di tali narrazioni a ognuna delle persone coinvolte dall’attività, al fine di valorizzare l’esperienza di ciascuno e di salvarla per sempre dalla dimenticanza.
Poiché abbiamo già ampliato la rete delle collaborazioni, sia con singole persone che con associazioni locali, auspichiamo che questo sia l’avvio di un progetto più ampio, che potrà scaturire in una serie di proposte quali per esempio la pubblicazione di un libro, l’allestimento di una mostra, la realizzazione di uno spettacolo teatrale/musicale. Qualora qualcuno avesse da suggerirci notizie o proporre idee, può rivolgersi all’AVAS di Varallo telefonando allo 0163 52288.

Fondamentale è tutelare il patrimonio di storie e narrazioni, che altrimenti andrebbero perdute, grazie alla valorizzazione delle persone anziane come appartenenti a pieno titolo alla collettività, togliendole dalla marginalità e dall’isolamento.

L’associazione Avas

Immagine di archivio