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La Cardiologia si riorganizza temporaneamente: i medici scarseggiano, la polemica divampa

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Il Comune di Borgosesia contrasta i trasporti abusivi per l’Ospedale

BORGOSESIA – L’antefatto è il piano di riorganizzazione temporanea della Cardiologia dell’Ospedale di Borgosesia, il cui assetto, da lunedì 11 aprile, è di 6 posti letto di chirurgia settimanale nell’area chirurgica, 4 di ricovero giornaliero cardiologico, 2 di terapia sub intensiva e attività ambulatoriale dalle 8 alle 16 da lunedì a venerdì.

La riorganizzazione prevede che dalle 16 alle 8 dei giorni feriali e nei festivi e prefestivi non ci sia più il cardiologo di guardia attiva ma in caso di necessità si potrà contare sul servizio di teleconsulto col Sant’Andrea di Vercelli.

Per quanto i vertici sanitari sottolineino la temporaneità del provvedimento, dovuta essenzialmente alla carenza di personale per cui si sono attivati i reclutamenti del caso, la polemica sta dilagando e le preoccupazioni di alcuni amministratori stanno approdando nei Consigli comunali e anche in quello regionale.

A Quarona, in seguito ai dubbi espressi in un’interrogazione del gruppo di minoranza, è intervenuto il primo cittadino Francesco Pietrasanta, che fra l’altro è Rappresentante per l’Area Nord alla Conferenza dei Sindaci dell’Asl Vc. Il fatto che la carenza di medici specialistici sia un «male» a livello nazionale e che si garantisca il costante impegno di Asl Vc nell’assicurare i servizi e nel cercare di superare l’attuale stato di cose, però, non convince tutti.

Non convince soprattutto gli esponenti di forze politiche diverse da quelle che gestiscono la sanità regionale: il consigliere Pd Domenico Rossi, per esempio, ha presentato un’interrogazione all’assessore Luigi Genesio Icardi paventando il rischio di poliambulatorizzazione dell’ospedale di Borgosesia. Rossi, vicepresidente della Commissione Sanità regionale, chiede un esplicito impegno della Giunta Cirio a potenziare la struttura, punto di riferimento per Valsesia e Valsessera, territori per i quali si deve – secondo l’esponente dem – predisporre un piano socio-sanitario all’altezza delle esigenze locali.

Al fuoco di fila democratico contribuisce anche un documento del Circolo Pd Valsessera che afferma: «in questi ultimi anni abbiamo assistito a “riorganizzazioni” di reparti ospedalieri che avevano come motivo vero la riduzione delle spese, soprattutto quelle legate alle assunzioni di personale infermieristico e medico».

Nel mirino del Pd sesserino c’è l’intera linea operativa seguita dall’Asl Vc: «Ancora non capiamo quale strada stia percorrendo la Direzione generale. Pensiamo allo spostamento del Cup dall’Ospedale allo spazio ricavato al “Lingottino”». La nota sottolinea i disagi per l’utenza e si interroga sui costi (affitto, ecc.) che il trasloco ha comportato. Quanto alla più volte espressa considerazione che gli spazi ex Cup permetteranno di realizzare la terapia intensiva, lo scetticismo regna sovrano in casa Pd (e, a onor del vero, anche in altre «parrocchie politico-istituzionali»): troppe volte – specie in periodo preelettorale – si è data per certa l’istituzione del reparto (si affissero in passato persino dei cartelli indicatori…) senza che agli annunci si desse corso.

L’ultima stoccata il comunicato la riserva ai «molti amministratori valsesiani» che mostrerebbero un «troppo ridotto interesse» per «questa riorganizzazione “temporanea” deliberata dalla politica del loro colore monocromatico». Ciò a causa dell’ormai prossimo appuntamento elettorale in molti Comuni e forse perché potrebbe risultare politicamente «troppo pericoloso schierarsi» contro l’operazione.

Del resto in Valsessera, al di là del comune destino con i valsesiani di gravitare sull’ospedale di Borgosesia, è aperta un’altra questione di non secondaria importanza, quella della mancanza di medici di base. Bene, passa il tempo, si sono raccolte duemila firme ma alla richiesta unitaria dei Sindaci di un colloquio con l’assessore Icardi segue per ora solo il silenzio.

Logico quindi che parlare di telecontrollo per la Cardiologia di Borgosesia, di telemedicina al poliambulatorio di Coggiola, di bandi di concorso per attrarre professionalità specialistiche sembri non suscitare grande entusiasmo in gente che fa i conti con lunghe liste d’attesa, che per una ricetta medica deve percorrere mezza Valle e che ha il dubbio di quel che potrebbe accadere nel caso si sentisse poco bene «fuori orario».

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