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Successo a Varallo per lo spettacolo teatrale “La storia di Francesco”

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Successo a Varallo per lo spettacolo teatrale "La storia di Francesco"

VARALLO – Sabato 3 agosto, dopo i successi di Roma Tor Bella Monaca e Fermo e prima di esibirsi a Firenze, a Roma al Laterano e in varie altre località, la “Città degli artisti – Margherita Romaniello” di Roma ha portato in scena a Varallo lo spettacolo teatrale “La storia di Francesco”, ispirato al capolavoro di E. Leclerc “La sapienza di un povero”: cornice ideale, negli 800 anni dalle stigmate del poverello di Assisi, il “gran teatro montano” del Sacro Monte di Varallo, patrimonio UNESCO, fondato dai francescani alla fine del XV secolo.

Successo a Varallo per lo spettacolo teatrale “La storia di Francesco”

Un progetto speciale del Ministero della Cultura finanziato dal Ministero del Turismo e in minor parte dal Comune di Varallo, organizzatore dell’evento assieme all’Ente di gestione dei Sacri Monti, al Rettore della Basilica dell’Assunta don Angelo Porzio e ad ATL Terre dell’Alto Piemonte, con la collaborazione di Monterosa 2000 nell’apertura straordinaria della funivia.

Nella piazza dedicata a san Giovanni Paolo II (a 40 anni dalla sua venuta a Varallo), alla presenza del nostro Vescovo, il folto e caloroso pubblico (grazie alle circa 500 persone che hanno raggiunto il Sacro Monte per l’occasione!) ha lungamente applaudito i sette giovani e talentuosi attori diretti dal regista e drammaturgo Pino Quartullo, cantando inoltre assieme a loro il “Cantico delle creature” nella versione musicata da Angelo Branduardi (a 6 anni dal suo concerto in questa stessa piazza).

Uomini e donne – dal regista al cast ai tecnici – di straordinario livello professionale e al contempo dotati di semplicità e umiltà veramente… francescane! Ripercorrendo i tre ultimi travagliati anni del “giullare di Dio” hanno saputo emozionare, affascinare e interrogare sul mistero della vita adulti, ragazzi e bambini presenti grazie a un mix molto ben curato di recitazione, canti, musiche e luci. Grazie infinite a Pino Quartullo e a tutti i componenti della sua allegra compagnia!

Inoltre, accompagnando Pino, sua moglie Margherita e alcuni attori nella visita alla “Nuova Gerusalemme” valsesiana e poi alla Parete gaudenziana ci è rimasto impresso il loro stupore dinanzi a tanta Bellezza: come ritornati bambini ammiravano senza fiato il “film” della vita di Cristo dischiudersi, passo dopo passo, davanti ai loro occhi. Avesse potuto Pino sarebbe entrato in tutte le cappelle…

Sguardo e luogo cui sembrano fare eco queste parole tratte da “Uomovivo” di G. K. Chesterton: «Quale sarebbe il merito dell’oro se non brillasse? Perché mai dovremmo apprezzare una sterlina nera o un sole di mezzogiorno nero? Tanto varrebbe usare al suo posto un bottone nero! Non vede che ogni cosa, in questo giardino, sembra un gioiello? E vuole gentilmente dirmi qual è il pregio di un gioiello, se non quello di sembrare un gioiello? Smettiamo, una buona volta, di comprare e di vendere, e cominciamo a guardare! Aprite gli occhi, e vi sveglierete nella Nuova Gerusalemme»… A Varallo, possiamo ben dirlo!

Senza l’impegno congiunto di vari enti e di tante persone questo spettacolo non si sarebbe potuto realizzare (in primis vogliamo ancora ringraziare Luigi Smiraglia per l’enorme lavoro di installazione del service audio e luci): abbiamo citato tutti al termine dello spettacolo e non ci possiamo ripetere qui per motivi di spazio. A tutti va il nostro più sentito grazie.

 

Foto Federica Colombo

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