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Liberi e fieri come sono i Walser

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WeAreDreamers è una piccola casa di produzione con sede a Grignasco che dal 2013 realizza prodotti audio/video in campo pubblicitario e cinematografico, riunendo maestranze di diverso tipo.
Ma WeAreDreamers è soprattutto un gruppo di persone, di giovani, che, quasi controcorrente, si sono ritagliati il loro personalissimo spazio all’interno del mondo del lavoro e che sono accomunati dall’idea che per creare prodotti di qualità servano professionalità, curiosità e l’immancabile attitudine alla meraviglia. Noi abbiamo avuto il piacere di incontrare i due membri «fissi» della troupe: Raffaele Salvoldi, fondatore e direttore della fotografia, e Sara Protti, regista.
Loro hanno meno di 30 anni e lavorano attivamente sia in campo pubblicitario, supportando alcune aziende locali, sia realizzando videoclip e documentari, anche se il gusto del loro mestiere lo trovano nella creazione di prodotti cinematografici destinati a entrare nei circuiti dei festival del Cinema: «Il nostro scopo principale è quello di valorizzare il territorio valsesiano e cerchiamo di farlo in ogni modo» dice Sara, che ci tiene a sottolineare che è valsesiana solo di adozione, perché originaria di Mortara, in provincia di Pavia. «Per esempio tendiamo ad ambientare tutte le nostre produzioni in Valsesia, sia per creare contenuti che arricchiscano e che consentano la condivisione della sua storia e del suo paesaggio artistico e naturale, sia per usufruire delle moltissime risorse della zona, dando vita così un circolo virtuoso»; lei è l’esempio lampante di come, a volte, sia necessario un occhio esterno per accorgersi delle bellezze che il nostro territorio ha da offrire.
Il loro lavoro consiste soprattutto nel realizzare prodotti di qualità che riescano a raccontare una storia, un posto, esprimere dei valori e che siano frutto di un lavoro minuzioso, ben organizzato e ispirato dalla meraviglia; per questo Sara e Raffaele si impegnano alla concretizzazione di una sola auto-produzione all’anno, cioè di un solo progetto, completamente auto-finanziato, che raccolga tutte le energie e che aspiri ai massimi livelli di qualità artistica, destinato poi alla partecipazione a rassegne cinematografiche nazionali e internazionali. In questo momento, infatti, le loro forze sono indirizzate alla produzione di «Liberi e Fieri», un documentario che vuole descrivere la quotidianità straordinaria di una famiglia di pastori Walser di Rimella. L’ispirazione per questo progetto, che li impegnerà per tutto il 2019 tra riprese e post produzione, come racconta Raffaele, risale all’estate del 2017: «Abbiamo partecipato a un’escursione organizzata dalle guide Gabriele Confortola e Arturo Carlo Rofi durante la quale era prevista la sosta per pranzo presso un alpeggio sopra Rimella, al Pianello. Sembra assurdo, ma appena siamo arrivati sul posto siamo rimasti completamente incantati da quel luogo: più che il panorama mozzafiato sovrastato dal Monte Rosa, più che la gentilezza e genuinità della famiglia ospitante e dei loro animali da pascolo, ad averci affascinati era l’insieme di questi tre elementi. Ci siamo trovati davanti a un esempio di perfetta e fisiologica armonia tra natura, animali e uomini. Inutile dire che abbiamo passato tutto il pomeriggio con loro. Abbiamo letteralmente scoperto delle persone con un fascino antico, ma comunque molto aperte, disponibili e orgogliose, che vivono la loro vita seguendo il ritmo della natura e degli animali e il cui lavoro di pastori è scandito dalle stagioni. Subito abbiamo capito che questa storia meritava di essere raccontata e così è diventata il soggetto del nostro documentario; il titolo non è stato scelto a caso, ma richiama un verso dell’inno Walser che descrive perfettamente ciò che abbiamo sentito in compagnia di questa famiglia: “Così liberi e fieri come sono i Walser bisognerebbe trovare un altro popolo”».
Quello di Sara e Raffaele, però, non è un classico documentario, ma è un ritratto senza cornice della vita d’alpeggio, è un film d’osservazione che usa particolari tecniche, come le lunghe riprese e l’utilizzo della luce naturale, per dare una prospettiva interna e reale a chi lo sta guardando. «Vogliamo azzerare completamente la distanza tra i soggetti e la telecamera, cercando di mettere tutti a loro agio e di cogliere i gesti e le espressioni più naturali e spontanee; per farlo il modo migliore è stato quello di passare molto tempo con tutta la famiglia e con gli animali, cercando di abituarli alla nostra presenza, ma soprattutto alla presenza della telecamera. Trascorrere del tempo con loro, entrare nella loro quotidianità, rispettare i loro ritmi e conoscerli a fondo ci è stato naturalmente molto utile ai fini della narrazione stessa»  ci spiega Sara: lei e Raffaele saranno le uniche due persone della troupe presenti sul set. I due giovani, infatti, si dedicheranno alle riprese a partire dal mese di settembre, anche se i primi sopralluoghi cominceranno a giugno, dopo la transumanza; mentre la post produzione sarà affidata a Marco Paolini e al colorista Nicola Pietracola che per un paio di mesi lavoreranno al montaggio, per arrivare agli inizi di dicembre con l’opera terminata.
Siccome «Liberi e Fieri» è una produzione completamente indipendente e siccome WeAreDreamers cerca di includere il più possibile il territorio nei suoi progetti, è stata avviata una raccolta fondi per finanziare e supportare la realizzazione di questo documentario.
Raffaele parla a nome di tutti quando dice: «E’ importante per noi che in nostri “sponsor” siano le persone e, soprattutto, i valsesiani perché così li rendiamo partecipi del nostro sogno e della nostra ricerca della bellezza qui, nella nostra terra. Una parte di spesa che ci permetterà di affrontare le riprese è già coperta, ma cerchiamo l’aiuto di tutti per avviare la post-produzione e soprattutto la diffusione».  Per permettere a tutti di sostenere il loro progetto è stata allestita una piattaforma on line grazie alla quale è possibile versare una donazione. Sara e Raffaele invitano tutti gli interessati a visitare il sito www.produzionidalbasso.com e di ricercare il loro progetto «Liberi e Fieri», così da poter anche approfondire la loro conoscenza; tengono a precisare che ogni aiuto ricevuto sarà ricompensato con alcuni omaggi offerti e pensati direttamente da loro. Inoltre, sempre per raccogliere fondi da investire nel progetto, saranno organizzati da WeAreDreamers, in collaborazione con il Centro Studi di Grignasco, alcuni eventi a livello gastronomico, che interesseranno aziende agricole locali; tra le altre idee anche quella di mostre fotografiche volte a presentare gli scenari, le atmosfere e i personaggi che saranno il soggetto del documentario. «Lo  scopo sarà quello di iscrivere, a partire da gennaio 2020, il nostro film nei maggiori festival dedicati a realtà rurali e a paesaggi di montagna per dargli un respiro più ampio, ma per farlo abbiamo bisogno di fondi. Magari offrendogli una giusta visibilità riusciremmo a distribuire “Liberi e Fieri” sulle piattaforme on demand come Netflix, Sky, Amazon Prime Video ecc. rendendolo fruibile a livello internazionale. Chiaramente sarebbe un grandissimo traguardo per noi e per la Valsesia a cui sarebbero restituiti il grande valore che le spetta e il riconoscimento della sua storia, delle sue persone e dei suoi luoghi anche fuori dai confini italiani.»
Auguriamo quindi alla produzione di «Liberi e Fieri» di trovare tante persone appassionate della Valsesia quanto lo sono loro, che li aiutino a raggiungere i loro traguardi.
Grazie a Sara e a Raffaele per l’intervista: anche questa storia meritava di essere raccontata.

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