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L’Isola dell’anno dopo, nel quartiere ancora si attendono i risarcimenti

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BORGOSESIA – E’ trascorso più di  un anno dall’alluvione che, nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2020, si era abbattuta con grande violenza su tutta la Valsesia, lasciando dietro di sé una lunga serie di danni e, purtroppo, anche una vittima.

A Borgosesia, la zona più colpita è stata sicuramente il rione Isola dove quella notte, a causa di una mancata chiusura dei sistemi di contenimento delle acque, si è verificata l’esondazione del canale di derivazione idroelettrica che costeggia l’abitato delle vie Isola di Sopra e di Sotto e che termina alla Manifattura Lane Baruffa.

Con furia, l’acqua e il fango, fuoriusciti dagli argini del condotto, hanno investito abitazioni, cantine, garage, ma anche attività, officine, industrie e il piano interrato dell’istituto professionale con sede nel rione. Le migliaia di euro di danni registrati hanno riguardato macchinari, automobili, caldaie, elettrodomestici, arredamenti e oggetti di una vita.

Della devastazione di quei giorni, oggi, è rimasto per fortuna poco e niente se non l’amaro in bocca degli abitanti del quartiere che ancora attendono il risarcimento per i danni subiti a causa di un errore umano, quindi evitabile, consistito nell’incorretta gestione del sistema di deflusso delle acque. Come già noto, qualche settimana dopo l’accaduto, il Comune aveva fatto da capo cordata per tutti gli abitanti dell’Isola rimasti lesi invitandoli a unirsi gratuitamente alla causa per la richiesta di risarcimento danni da parte della ditta concessionaria del canale, la cuneese BasikDue, provvedendo ad avviare tutte le pratiche per l’apertura del sinistro.

Tuttavia, come spiega Laura, residente di via Isola di Sopra in una delle abitazioni maggiormente colpite dal mix di acqua e fango: «Oggi, un anno dopo l’alluvione, nonostante l’esserci uniti alla causa aperta dal Comune, non abbiamo ancora ricevuto i risarcimenti, né tanto meno ci è stata data una qualche notizia in proposito: a questo punto è chiaro che si dovrà attendere ancora. Nel frattempo, però, la vita è andata avanti e ognuno di noi ha cercato di rimediare a quanto successo mettendo i soldi di tasca propria per ricostruire quanto distrutto e ricomprare quanto andato perduto».

Mentre ancora si contavano i danni, nelle settimane appena successive al disastro, erano invece iniziati i lavori di ricostruzione del canale da parte della ditta concessionaria; ai tempi l’intervento aveva colto di sorpresa tanto gli abitanti quanto il Comune e oggi, terminate le opere, l’area è rimasta un cantiere: «Non si capisce bene cosa sia successo e se si dovrà ancora intervenire» spiegano i residenti nel quartiere.

«Nessuno sembra sapere nulla e neanche dal Comune sono mai arrivate notizie». Quello che è certo, continua Laura, è che «addirittura noi, come altre famiglie, abbiamo fatto costruire con i nostri soldi un nuovo muro di protezione sul canale per difenderci da eventuali future inondazioni, visto che i lavori fatti sull’area non garantiscono la benché minima difesa dell’abitato. Per farlo abbiamo naturalmente chiesto i permessi al Comune e fatto eseguire una perizia geologica e ingegneristica che ha confermato quanto detto sopra: gli interventi non hanno messo in sicurezza il nostro quartiere».

Non a caso, in questi giorni caratterizzati da abbondanti precipitazioni, il Sindaco ha emesso un’ordinanza con cui impone alla ditta BasikDue di provvedere alla chiusura della paratia che collega il Sesia al canale ogniqualvolta venga indicato dalla Protezione Civile uno stato d’allerta arancione per le condizioni meteorologiche.

Spiega il sindaco on. Tiramani: «La paratia in questione è quella che si trova dopo il primo tratto di sviluppo in galleria del canale, a 55 metri a monte di quella che costituisce parte integrante della difesa spondale del rione Isola. Il buonsenso dovrebbe far sì che tali ordinanze non si dovessero rendere necessarie, ma visti i precedenti preferisco non correre rischi: spero che la presenza di un atto amministrativo come questo convinca chi di dovere a stare più attento che in passato».

«Un’azione giusta e lungimirante», dicono gli abitanti dell’Isola, che però poi aggiungono: «Viene da chiedersi perché questa ordinanza arrivi oggi, con un anno di ritardo, quando si sarebbero potuti evitare tutti quei danni se solo ci fosse stato un monitoraggio puntuale da parte del Comune, come è avvenuto negli scorsi giorni. Questo dettaglio diventa importante nella definizione delle responsabilità di quanto accaduto. Non è un’accusa, ma una constatazione: se tutti avessero fatto il loro lavoro, magari non sarebbe successo niente».

Ancora una volta, il discorso gira intorno alla definizione della responsabilità del danno, una questione che, recentemente, come ricorda Paolo Tiramani è stata portata davanti a un giudice: «Siamo molto arrabbiati per l’atteggiamento poco collaborativo dimostrato dalla BasikDue: quella che inizialmente si era manifestata come l’intenzione di voler aprire una procedura amichevole si è poi rivelata ben altro. Siamo addirittura arrivati al punto di dover portare la questione davanti a un giudice. Per noi quello che sta tenendo la BasikDue è un comportamento inaccettabile che dimostra come l’azienda non voglia ammettere le sue responsabilità. Finché c’è da attingere alle risorse del nostro territorio, va tutto bene, ma quando è stata chiamata a restituire qualcosa alla Valsesia si è tirata indietro. Questo non è giusto».

Davanti a uno scenario simile, a rimetterci maggiormente sono i cittadini: «Il Comune e la BasikDue giocano al tiro alla fune per dividersi le responsabilità di quanto accaduto e noi, abitanti dell’Isola, cittadini di Borgosesia, ci sentiamo nel mezzo, senza poter fare nulla»  continua Laura. «Siamo costretti ad aspettare il momento in cui il giudice deciderà a chi imputare la colpa, ma ci sembra comunque un atteggiamento poco maturo. Purtroppo, il nostro benessere e i nostri interessi sono stati lasciati in secondo piano, ma ci stiamo organizzando per creare un comitato per difendere la nostra sicurezza  e per far sentire la nostra voce».

Intanto, sembrerebbero dover arrivare a breve alcuni contributi regionali destinati ai Comuni colpiti da calamità naturale; come spiega Tiramani: «Abbiamo attivato le procedure regionali per l’ottenimento dei risarcimenti per i danni causati da calamità naturale. Al nostro Comune è stato riconosciuto un indennizzo che, per ora, rimane solo sulla carta e non è ancora stato rilevato. Si tratta di 547mila euro che andranno a coprire le spese anticipate dal Comune per i primi interventi di massima urgenza per far fronte ai quali abbiamo utilizzato l’avanzo di bilancio».

La primissima operazione, per cui l’Amministrazione comunale ha stanziato 100mila euro, era stata fatta proprio nel quartiere Isola: il servizio di pulizia dai fanghi, dello spurgo dei cortili e del trasporto di rifiuti straordinario attivato dalla ditta Seso nelle ore immediatamente successive all’esondazione. Gli altri interventi hanno invece interessato il rifacimento e la messa in sicurezza della rete stradale appartenente all’anello delle frazioni alte, la ricostruzione della parete di protezione spondale e della sottoscarpa sul fiume Sesia collocate a ridosso della riva appartenente al Parco Magni, la messa in sicurezza del versante roccioso appartenente al colle della chiesa di Santa Maria di Vanzano.

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