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Magdi Allam alla Pro Loco di Borgosesia per presentare: “Il Corano senza veli”

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Lunedì 13 maggio, al teatro Pro Loco di Borgosesia, Gianna Poletti, Consigliere del Comune con delega alla cultura, dopo aver ringraziato le Forze dell’Ordine per la loro importante presenza, e Angelo Dago, candidato leghista alle elezioni regionali, hanno invitato e presentato Magdi Cristiano Allam, giornalista, che fu anche vice direttore del Corriere della Sera, scrittore, autore di una biografia di Saddam Hussein e di numerosi libri che hanno suscitato curiosità, interesse, ma anche molte polemiche.

Magdi Allam è nato al Cairo nel 1952, nell’Egitto laico del Presidente Nasser, educato in collegio dai Comboniani prima e dai Salesiani poi. Visse da mussulmano moderato per oltre cinquant’anni, poi si convertì al Cristianesimo e fu battezzato da Papa Benedetto XVI, assumendo il nome di Magdi Cristiano. E’ nota la sua battaglia contro l’Islam, una delle tre grandi religioni monoteiste, che si fonda sul Corano: “Il libro più diffuso al mondo, ma anche il meno conosciuto”. A Borgosesia Allam ha presentato: “Il Corano senza veli”, pubblicato nel dicembre 2017, che fin dalla copertina dichiara i suoi contenuti: “La verità sul libro sacro dell’Islam in cui il dio pagano arabo Allah legittima il suo Messaggero Maometto a combattere ebrei, cristiani, politeisti, apostati, adulteri e omosessuali, esortando i musulmani a morire da “martiri” fino a quando non sottometteranno l’intera umanità per conquistare il Paradiso delle vergini perpetue”.

Allam con modi pacati, voce suadente, ha letteralmente incantato la platea, raccontando la sua vicenda umana e professionale, con un discorso incalzante che è fluito per oltre un’ora: “Nel più assoluto rispetto dei musulmani come persone, la nostra missione è di dire la verità in libertà sull’islam come religione, prendendo atto che ciò che Allah prescrive nel Corano e ciò che ha detto e fatto Maometto sono incompatibili con le leggi laiche dello Stato, con le regole su cui si fonda la civile convivenza, con i valori che sostanziano la nostra civiltà: la sacralità della vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà di scelta personale. Solo se avremo l’onestà intellettuale e il coraggio umano di dire la verità in libertà sull’islam potremo riscattare il nostro inalienabile diritto di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra”. Allam ha indicato nel tracollo demografico la problematica più grave dell’Europa, facendo un parallelo con il crollo dell’Impero Romano d’Occidente, definito: “Mondo globalizzato dell’epoca, la cui decadenza cominciò proprio con la denatalità”, segnalando con preoccupazione che: “Ci sono fette del territorio europeo che sono state quasi interamente islamizzate, come le banlieus di Parigi, Molenbeek, il quartiere che si trova a ovest del centro di Bruxelles, abitato da circa centomila persone, con una grande concentrazione di immigrati provenienti dal Nord Africa e da altri paesi arabi”.

Al termine della serata il relatore ha risposto in modo esauriente alle domande del pubblico, che ha espresso apprezzamento per i concetti enunciati, spiegando le motivazioni della sua conversione e la sua ammirazione per il Papa Emerito Benedetto XVI: “Che incarna il sodalizio tra fede e ragione, del quale ribadì l’indissolubilità nel Discorso di Ratisbona del 12 settembre 2006, che fu molto criticato e isolò il Pontefice all’interno della Chiesa stessa”, invitando a: “Recuperare lo spazio giuridico, valoriale, individuale, occupandoci di sanare le nostre fragilità, fortificando i nostri valori per rapportarci in modo costruttivo e cristianamente amorevole, senza soccombere, perché abbiamo il preciso dovere di garantire ai nostri figli e nipoti di essere veramente se stessi in questa Casa Comune”.

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