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Nasce «Zegna Forest»: da soli siamo alberi, insieme una foresta

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Ermenegildo Zegna, imprenditore e filantropo che nel 1910 fondò a Trivero il Lanificio Zegna, aveva una visione unica per la sua epoca. Innamorato della bellezza della natura e profondamente legato alla sua terra, diede vita a un’imponente opera di valorizzazione ambientale attorno a quello che è tutt’oggi la sede del Lanificio.

L’aumentata richiesta di combustibili durante la Prima guerra mondiale, le piene dei fiumi che erosero larghi spazi di terreno, le calamità naturali e i molti incendi avevano reso brulla la montagna. Consapevole del valore della bellezza della natura, volle acquistare i terreni della montagna sovrastante il Lanificio, intorno alle falde del Monte Rubello e nel bacino dell’alta Valsessera e a partire dall’inizio degli anni ’30 iniziò a mettere a dimora le prime conifere. Si dedicò alla riforestazione della montagna con la stessa passione e lo stesso spirito imprenditoriale che rese il lanificio Zegna famoso in tutto il mondo, trasformandola in quella che oggi è l’Oasi Zegna, un parco naturale ad accesso libero esteso per circa 100 km quadrati, piantumato a faggete per 700 ettari, ad abetine per 300 ettari e a boschi misti per 400 ettari.

Il «pensiero verde» di Ermenegildo, così lungimirante per l’epoca, è stato raccolto come un’inestimabile eredità dalle successive generazioni mantenendo vivo il patto che strinse con l’ambiente e che portò alla continua piantumazione degli alberi nel corso del tempo.
Oggi Fondazione Zegna intraprende una nuova azione di salvaguardia ambientale e culturale sulle montagne dell’Oasi Zegna con operazioni mirate. Negli ultimi decenni il territorio ha registrato trasformazioni epocali che rispecchiano l’andamento generale del pianeta. Il cambiamento climatico, l’alterazione dei ritmi stagionali, l’arrivo di patologie forestali, l’inquinamento energetico, hanno avuto effetti importanti sulla biodiversità, richiedendo opere di intervento.

Nasce quindi «Zegna Forest»: un lavoro sul territorio che prevede un piano pluriennale sviluppato in accordo con gli esperti del territorio, con lo Studio associato Territorium e con illustri esponenti come l’architetto paesaggista Paolo Pejrone. La prima fase di esbosco è iniziata nel febbraio 2020 con la pulizia delle aree che presentavano particolari criticità su porzioni di bosco in varie zone dell’Oasi Zegna e si concluderà con la fine dell’estate per un totale di 16 ettari. L’obiettivo, una volta alleggerito il bosco, è di inserire gradualmente nuove specie più adatte alle attuali condizioni climatiche. A partire dall’autunno, si metteranno a dimora nuovi alberi, sostituendo in parte le conifere. Tutte le fasi del progetto sono documentate con testi e immagini in un percorso espositivo costruito insieme al FAI Fondo Ambiente Italiano, che ha contribuito con la propria visione sullo stato forestale in Italia, e che sarà visitabile in Casa Zegna, a Trivero Valdilana.

Parte del piano di lavoro è anche la certificazione di gestione forestale responsabile FSC™ (Forest Stewardship Council), un modo per assicurare che una foresta o una piantagione forestale siano gestite in modo corretto e responsabile nel lungo periodo. La certificazione è uno strumento volontario e consiste nella verifica delle pratiche di gestione forestale da parte di un Ente di certificazione indipendente nel rispetto di rigorosi standard ambientali, sociali ed economici, approvati a livello internazionale.
Inoltre, è stato portato a termine il calcolo dello stock totale di carbonio presente nei boschi dell’Oasi Zegna e la stima della capacità di assorbimento delle emissioni di CO2 prodotte dai visitatori e dalle attività dell’Oasi Zegna. Per effettuare tali calcoli ci si è avvalsi dei modelli elaborati da FSC™ secondo l’applicazione di quanto suggerito da IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico 2003-2006). Il saldo positivo ricavato dai calcoli evidenzia come le emissioni generate dall’afflusso dei visitatori dell’Oasi Zegna, pari a 3.288 tonnellate, vengano ampiamente compensate da quanto assorbito dai boschi di proprietà (10.709 tonnellate) con un saldo positivo pari a circa il 70% (7.421 tonnellate). Inoltre, l’attività produttiva del lanificio Ermenegildo Zegna – con esclusione del trasporto delle merci – produce circa 7000 tonnellate di CO2. completamente compensate dal saldo positivo dell’Oasi Zegna.

«Prendersi cura della natura non è un atto dovuto, è sempre spontaneo, nasce dal cuore, con slancio e generosità» ha dichiarato Anna Zegna, presidente della Fondazione Zegna; «continueremo a piantare alberi, non sarà un gesto solitario, ma un gesto corale, condiviso con tutti coloro che come noi sentono un senso di gratitudine e responsabilità nel proteggere la Terra, alla quale siamo indissolubilmente legati».

Piantare un albero può sembrare una piccola cosa, ma è un gesto importante che simboleggia la speranza, il passaggio di testimone da una generazione a un’altra, rappresenta la continuità della vita. Ne nasce un progetto condiviso a cui tutti posso partecipare: «Regaliamo un albero».

Attraverso il sito zegnaforest.fondazionezegna.org chiunque può «adottare un albero», coprendo il costo delle operazioni di abbattimento selettivo, esbosco, piantumazione e cura, oppure contribuire al progetto con un’offerta libera a partire da 10 euro.

Info e donazioni online: zegnaforest.fondazionezegna.org oppure direttamente a Casa Zegna (via Marconi 23 Trivero Valdilana).

Sul territorio, lungo la Panoramica Zegna, si potrà assistere al «cantiere aperto per voi», seguendo da vicino le operazioni in corso.

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