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Palo per la copertura delle reti di comunicazione elettroniche a Lozzolo, la questione è ancora aperta
LOZZOLO – A fronte della richiesta di installazione di un palo per la copertura delle reti di comunicazione elettroniche a Lozzolo, giovedì si è svolta una video conferenza tra il Dipartimento per la Trasformazione digitale del Governo Italiano, Inwit società che realizza e gestisce infrastrutture digitali, Amministrazione comunale ed alcune associazioni locali tra cui il Comitato AST.
Palo per la copertura delle reti di comunicazione elettroniche a Lozzolo, la questione è ancora aperta
“Per garantire la massima trasparenza e partecipazione attiva, abbiamo convocato questo tavolo di confronto” commenta il Sindaco Sella “perché vogliamo prestare attenzione a tutti gli interessi della cittadinanza”.
L’installazione dell’antenna a Lozzolo rientra nel Piano di intervento pubblico Italia 5G, il Governo vuole incentivare la realizzazione delle infrastrutture di rete per lo sviluppo e la diffusione di reti mobili 5G nelle aree a fallimento di mercato su tutto il territorio nazionale. Si tratta del primo Piano di investimenti pubblici, con una dotazione di 2,02 miliardi di euro, approvato a sostegno dello sviluppo del mercato mobile in Italia.
L’Amministrazione dopo aver indetto la consultazione popolare ha voluto e coordinato questa riunione allargata affinchè si potessero affrontare tutti i temi, dubbi e curiosità del progetto proposto. Dunque sono state invitate tutte le associazioni locali a partecipare in modo che ci fosse la più ampia rappresentanza.
“Non è stato possibile fare un incontro aperto al pubblico per due motivi sostanziali: i tecnici del Dipartimento del Governo potevano solo in video conferenza e fare un incontro aperto a tutti molto spesso non raggiunge l’obiettivo di un confronto chiaro ed esaustivo ma convocando le associazioni ogni cittadino è stato rappresentato” aggiunge il Sindaco.
Dall’incontro è emerso che non ci sono rischi per la popolazione in quanto essendo un intervento svolto direttamente dallo Stato Italiano grazie a fondi della Comunità Europea, saranno sicuramente garantito il rispetto di tutte le normi vigenti in materia. Per quanto riguarda la localizzazione si è chiesto alla società di verificare se è possibile installare l’antenna in corrispondenza del serbatoio dell’acquedotto. I tecnici faranno la verifica in quanto è necessario coprire il più ampio territorio con l’installazione dell’antenna. Dunque si verificherà se la copertura più ampia sarà posizionando l’infrastruttura presso al cimitero o all’”acquedotto”.
Per quanto riguarda la salute, tutti erano concordi che potenzialmente è più dannoso avere attaccato al corpo e alla testa il cellulare tutto il giorno piuttosto che l’emissione dell’antenna in quanto il dispositivo elettronico è colui che richiede il campo e quanto c’è poco segnale aumenta la potenza di ricezione con un conseguente emissione di onde.
Ora si attende il responso della consultazione popolare che è terminata ieri.
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