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Penne Nere in festa ad Alagna

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ALAGNA – Domenica 3 settembre anche il Monte Rosa ha voluto vestirsi a festa, mostrando le sue cime tra la cornice azzurra del cielo.

E il sole ha fatto scintillare le tante Penne Nere che hanno partecipato alla festa annuale del Gruppo Alpini. Un appuntamento denso di significato, per la comunità alagnese e per i valori alpini in generale messi a dura prova dagli eventi degli ultimi anni ma superati dalla resilienza di chi non ha mai smesso di crederci.

Il Gruppo, guidato da Massimo Stainer, è reduce da un rimpasto nelle cariche associative con l’ingresso di Andrea Lombi nella carica di segretario. L’organizzazione dell’evento ha pienamente rispettato tempi e aspettative. Così dalle 9 del mattino all’ammassamento in fondo al paese già svettavano i tanti gagliardetti di gruppi valsesiani, piemontesi, valdostani e lombardi. Pronti per la sfilata, che alle 10,30 si è mossa ed è stata accompagnata da due ali di pubblico che ha seguito con nutrita partecipazione la marcia verso il monumento ai Caduti, opera che alla fine di quest’anno vedrà il traguardo dei cento anni dall’inaugurazione. Dopo gli onori sotto la scultura dell’aquila della Vittoria scolpita magistralmente dal maestro valsesiano Casimiro Debiaggi, don LOrenzo Armano, da poco ordinato sacerdote, ha officiato la Santa Messa. C’era anche don Carlo Elgo, amico fraterno degli Alpini di Alagna e del «suo» Monte Rosa, omaggiato con le 293 ascensioni alla Capanna Regina Margherita compiute negli oltre 30 anni di sacerdozio in paese. Presenti alla cerimonia anche le autorità civili e militari, con la partecipazione di rappresentanze dell’Arma dei Carabinieri e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Al termine della cerimonia, nel piccolo cimitero, il Gruppo ha reso omaggio agli Alpini «andati avanti» e mai dimenticati dalla comunità alagnese. Tra gli ultimi che hanno raggiunto il paradiso di Cantore l’alpino Mario Bossi (indimenticabile segretario) e l’alpino Daniele Ronco, scomparsi nel 2023.

Al «rompete le righe» che ha preceduto il «rancio alpino» al ristorante dell’Unione, le note della Fanfara di Foresto hanno diffuso le più conosciute canzoni degli Alpini tra le baite di Alagna imbandierate a festa, la cui eco ha accarezzati gli antichi legni delle meravigliose case Walser. Sotto i tetti in ardesia (o meglio, in «beole») giovani e «veci», patronesse e simpatizzanti con le famiglie si sono uniti nella unica grande voce degli Alpini di Alagna, sulle stesse frequenze che uniscono il passato al presente nel rispetto e nella divulgazione di uno spirito, quello alpino, che non è soltanto espressione di un’associazione d’arma ma di un vero e proprio patrimonio morale e culturale che gli Alpini di Alagna, secondo quanto indicato dall’Associazione Nazionale, si impegnano a tenere vivo nel segno della più alta partecipazione possibile. Messo in spalla il fardello degli ultimi difficili anni, proprio come le Penne Nere sono abituate a fare con il loro inseparabile zaino, anche il Gruppo di Alagna guarda avanti con la determinazione di sempre alle future iniziative di festa, di celebrazione e di omaggio al Corpo più amato d’Italia uniti dal grande abbraccio di «sua maestà» il Monte Rosa.

 

Gli alpini alagnesi

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