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Prato Sesia, il Centro «Carlo Polo» cerca aiuto

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PRATO SESIA – In paese il Covid continua a mietere vittime, ma non stiamo parlando, fortunatamente, di persone ammalate. A cadere vittima dei disagi della malattia è stata la struttura del Centro Incontro Anziani e Casa Famiglia «Carlo Polo».
«l Centro Incontro è una struttura per persone anziane autosufficienti, nata nel 2003 in uno stabile donato da Carlo Polo, per farne un luogo che avesse uno scopo sociale per tutta la comunità» spiega il sindaco Alberto Boraso «lo spazio è sempre stato gestito dagli “Amici Fondazione Carlo Polo”, associazione di volontariato, il cui Consiglio direttivo si è sempre occupato del centro».
Quando tuttavia è iniziato il periodo delle chiusure dovute all’arrivo del Covid anche in Italia, attorno al mese di febbraio, i membri del Consiglio hanno chiesto un incontro con l’Amministrazione comunale.
«In buona sostanza, l’associazione non se la sentiva di prendere in gestione una situazione di emergenza sanitaria come quella a cui stavamo andando incontro» prosegue Boraso «hanno quindi proposto la chiusure del centro e della Casa Famiglia, e il ritorno degli ospiti presso i loro familiari. Decisione che mi ha spiazzato, e che ho da subito rifiutato di eseguire, anche dopo averne parlato con i miei collaboratori. Come Amministrazione comunale non ne possiamo assumere la gestione diretta, quindi siamo ricorsi a una soluzione straordinaria per affrontare la prima emergenza».
Come se non bastasse, più o meno una settimana dopo la rinuncia dell’associazione, all’interno della struttura si sono verificati due casi di positività al Coronavirus.
«I volontari sono subito stati informati e hanno sospeso il loro servizio, la struttura è stata posta in isolamento e abbiamo iniziato il monitoraggio dei due positivi, tenendoli isolati dagli altri ospiti» ha aggiunto ancora il primo cittadino «sono stati momenti difficili e particolarmente concitati, in pratica ci siamo presi noi in carico la situazione, io per primo come sindaco, con la preziosa collaborazione dell’assessore Egle Vegetta, che oltre ad avere la delega dei Servizi Sociali, ha lavorato a lungo in questo campo, quindi vanta una notevole esperienza, e con l’aiuto del vice sindaco Alfredo Alberti, in quanto coordinatore della locale Protezione Civile. Naturalmente i membri dell’associazione sono stati avvisati di quanto stava accadendo, così come i parenti degli anziani, e anche se non è stato affatto facile, siamo lo stesso riusciti a gestire il tutto. I tamponi rifatti agli ospiti sono poi risultati tutti negativi, confermando la guarigione».
Purtroppo, una volta terminata l’emergenza, il Consiglio direttivo ha confermato la sua decisione di non voler più avere in carico la parte gestionale del Centro.
«C’è stata una riunione, durante la quale pensavamo che il Consiglio riprendesse la direzione in mano sua, ma tra questioni personali, dimissioni e altri motivi, non se la sono più sentita, e ora il Consiglio è ridotto ai minimi termini, quindi anche volendo non ci sono i numeri legali per un ritorno al passato» dice il Sindaco «come Comune abbiamo recuperato lo statuto e il regolamento degli “Amici di Carlo Polo”, e stiamo cercando una soluzione, per ora occupandomi io personalmente della gestione, ma non può un Comune adottare un rimedio di questo tipo».
L’appello di Boraso è quindi quello di farsi avanti, per chiunque se la senta di dare un qualsiasi tipo di contributo: «La struttura non chiude, ma non possiamo fare una gestione diretta. Chiedo quindi a chiunque di dare la propria disponibilità, o con il volontariato, o con un contributo economico, se c’è qualche associazione di zona che già si occupa di cose del genere, si faccia avanti. Abbiamo bisogno di aiuto per salvare dalla chiusura un Centro che funziona e che rappresenta un bell’esempio di collaborazione tra pubblico e privato. Per chiunque abbia una mano da offrire, è il momento di farsi avanti».
Il «Centro Carlo Polo» ospita attualmente otto persone, i tamponi effettuati sono risultati tutti negativi e la struttura è ora di nuovo aperta, gli ospiti possono incontrare i loro parenti, ovviamente all’aperto e con tutte le dovute precauzioni.

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