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Puncetto day, “Al dì dal Puncet”: una giornata indimenticabile

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Puncetto day, “Al dì dal Puncet”: una giornata indimenticabile

FOBELLO – Domenica 29 giugno la quarta edizione del Puncetto day, Al dì dal Puncet, che è coincisa con la terza edizione del Foodbello, cibo di strada su truck a Fobello.

Puncetto day, “Al dì dal Puncet”: una giornata indimenticabile

Fra i tanti indimenticabili momenti di questa torrida domenica di fine giugno, le conferenze «Alle origini del puncetto valsesiano fra l’antica tradizione del pizzo ad ago e la salvaguardia del saper fare», a cura di Simona Arnoletti, e «Miss Linch e le puncettaie della Val Vogna, primo esempio di industria femminile», a cura di Roberta Locca, tenutesi nella Sala Consiliare del Comune di Fobello.

«Quando mi è stato chiesto di fare un piccolo intervento per il FAI durante il Puncetto Day, ho subito accettato» ha detto Simona Arnoletti, «perché parlare di puncetto è sempre una gioia e perché mi ha dato la possibilità di ricordare quanto sia importante la salvaguardia non solo di una trina con secoli di storia ma della storia che c’è dietro a ogni pezzo realizzato. Nel corso degli anni il mio gusto è cambiato e se prima ricercavo la perfezione a discapito dell’anima di un merletto, oggi mi interessa la storia che si nasconde dietro a una trina, magari non perfetta, magari logora, ma che ci racconta di donne che conoscevano la fatica; eppure, non si fermavano mai, perché il fare puncetto non doveva interferire con i lavori da portare a termine durante la giornata. Era un momento di leggerezza per realizzare e abbellire il proprio abito e sicuramente non si disegnava sulla carta, ma si cercava di ricordare un disegno realizzando un campione. Per questo sono molto importanti le donazioni che sono state fatte al museo del puncetto di abiti, biancheria, bambole, articoli e libri. Fra le ultime donazioni una importante di tre abiti femminili donati dalla Società Valsesia di Cultura».

L’interesse di Simona Arnoletti per le trine antiche è alla base del suo sodalizio culturale e della sua amicizia con Roberta Locca, curatrice del museo Walser etnografico della Val Vogna, il cui intervento ha seguito quello di Simona. Roberta ha raccontato la storia delle puncettaie della Val Vogna e di Miss Linch e ha portato la camicia in puncetto valsesiano della sua bisnonna, una delle ragazze protagoniste di questa storia molto interessante.

Roberta Locca ha chiesto «Quale miglior cornice se non Fobello per ricordare le giovani puncettaie della Val Vogna? Uno sguardo al passato per parlare del nostro importante patrimonio culturale materiale e immateriale. Una vicenda interessante, quella di miss Lynch perché è fonte di molte riflessioni. Ci ricorda innanzitutto che il nostro puncetto è un’arte e che può essere riconosciuta internazionalmente. Inoltre, ci rammenta le sue origini, gli usi, i costumi e le ritualità di gesti antichi. Gesti che sono oggi patrimonio da salvaguardare e valorizzare».
Dagli organizzatori della giornata alcuni ringraziamenti: quanti hanno prestato puncetti e costumi, il Comune che ha concesso gli spazi espostivi, Massimo che ha aiutato con i trasporti, chi ha spostato materiale, il CAI per il museo Carestia Tirozzo in frazione Campelli, Valerio che ha aperto il Museo e tagliato l’erba, il FAI per la collaborazione, la Società Valsesiana di Cultura che ha donato i tre costumi al Museo del Puncetto, i rappresentanti di Unione Montana presenti all’evento, il Valsesia Lancia Story con la rassegna di auto  d’epoca, le donne che hanno indossato il costume o parte di esso, le signore che hanno allestito e presidiato le esposizioni, chi ha fatto il turno durante la pausa pranzo, i tre food truck, l’Osteria la Fublina in piazza, Anna con i suoi biscotti, Deborah e Serena con il loro stand, le puncettaie arrivate da lontano, la SOMS con la sua esposizione, Elena di San Gottardo, e tutto il paese di Fobello che ci ha aiutato e sostenuto in questi giorni.

Nel 2026 il quinto Puncetto Day, Al dì dal Puncet, e la quarta edizione del Foodbello, Food Trucks a Fobello.

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