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Raddoppiato in Piemonte l’investimento per apprendere la lingua dei segni in classe

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La Regione Piemonte ha portato a 500.000 euro, grazie ad un’integrazione di 252.000, i fondi destinati alla promozione della Lingua italiana dei segni, ufficialmente riconosciuta nel 2021 dallo Stato per garantire pari opportunità di accesso a comunicazione, istruzione e lavoro.

L’incremento si è reso necessario in forza alla consistente richiesta delle scuole che hanno evidenziato la necessità di attivare azioni formative finalizzate al sostegno didattico/educativo delle persone sorde. In tutto 17 le domande di contributo pervenute per finanziare progetti formativi che coinvolgano anche i compagni udenti affinché possano apprendere la Lis come seconda lingua.

La delibera dell’assessore all’Istruzione e al Merito Elena Chiorino permette agli istituti scolastici di incrementare fino al 20% l’importo massimo del contributo richiesto, per far fronte alle maggiori necessità.

“Potenziamo ogni strumento a nostra disposizione per favorire l’inserimento degli studenti con disabilità linguistiche, partendo proprio dalla scuola – commenta Chiorino – Ritengo fondamentale investire tutte le risorse necessarie per valorizzare le progettualità destinate all’uso della Lis in classe, promuoverne l’acquisizione e la diffusione perché solo così facendo si favorisce l’inclusione e l’autonomia degli studenti sordi. Come Regione siamo stati i “pionieri” di un percorso in evoluzione, che ha portato alla sottoscrizione del primo regolamento regionale per la promozione della Lingua dei segni e ha registrato investimenti importanti per lo sviluppo di progettualità a scuola. Il Piemonte è noto per le due scuole bilingue di Cossato e dell’Isis Magarotto di Torino, che sono ormai diventate un riferimento nazionale merito di un impegno congiunto tra istituzioni e territorio che ha come unico obiettivo l’abbattimento di quelle barriere fisiche e linguistiche che impediscono a persone con disabilità di poter accedere a tutti quegli strumenti utili per la loro formazione e per il loro percorso lavorativo”.

 

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Le scuole finanziate

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