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Ricordando l’amico Terry

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Purtroppo anche il maestro Terry, Tersillo Mo, ci ha lasciati.
Ancora a metà gennaio attraversava il paese sulla sua Panda per raggiungere Varallo o la casa dei figli. Poi, zitto zitto, quasi per non disturbare nessuno, si è ritirato, prima in casa e poi all’ospedale, dove, dopo nemmeno un mese di malattia, ha terminato i suoi giorni. Non accusava dolori particolari, non si è mai lamentato per alcuna sofferenza, ma intuiva che qualcosa nella sua vita stava cambiando e subito si è reso conto e presagiva, come lui stesso diceva, che era arrivata l’ora di andare a San Pietro… (dove c’è il cimitero, cioè).
Nato 92 anni fa in frazione Dramo, quando Parone era ancora Comune, non si è mai scoraggiato o avvilito con l’avanzare della terza età, viveva sempre il presente e pensava al futuro.
La musica, il coretto liturgico, che lui stesso aveva assemblato e dirigeva, occupavano le sue giornate cercando di migliorare «performance» dei coristi e di mettere a punto i programmi da presentare alla successiva festività religiosa.
L’adolescenza, come per tutti i giovani della sua età, non gli aveva riservato un tranquillo e agiato periodo, la guerra lo aveva in parte coinvolto. Dopo un periodo di terrore e panico come «sbandato» con continue, fughe e cambi di nascondigli in montagna, aveva seguito come partigiano la 84esima Brigata Strisciante Musati, dove ebbe il nomignolo di «Tattico».

Nella vita è riuscito, con la moglie Teresa Flaviani, mancata nel 2005, a formare ed educare la sua famiglia, traendo il suo sostentamento dalle attività, dalle passioni e dagli hobby che più amava. Molto interesse e attaccamento, come abbiamo già accennato, aveva per la musica studiata fin da ragazzino e perfezionata nel corso degli anni; ricordiamo quanto fosse richiesto il complesso «Terry», la «band» da lui composta e diretta negli anni 60/70, quando l’effervescenza del benessere e del boom economico di quegli anni, aveva fatto sorgere a decine le balere in Valsesia; quasi tutti i sabati e le domeniche sere, le sale da ballo della zona facevano il tutto esaurito, al richiamo delle sue note e della sua musica. Quanti musicanti si sono alternati a suonare e a cantare al suo fianco e sotto le sue direttive nel corso degli anni; numerosissimi sono in Valsesia coloro che devono ai suoi insegnamenti l’aver appreso le nozioni fondamentali della musica, lo testimonia chiaramente la grande partecipazione e la testimonianza di affetto manifestatogli nella mesta cerimonia.
E’ stato anche un buon sportivo: ha avuto l’onere e l’onore di essere in zona uno dei primi a «cavalcare» una bicicletta da corsa e si è dilettato anche col podismo negli anni ’70, quando si è verificato il boom delle corse a piedi; ma la passione più eccitante ed esaltante era rivolta alla pesca e alla ricerca dei funghi. La speranza di catturare un esemplare eccezionale e originale di trota gliela si leggeva in volto e lo portava a dedicare ogni ritaglio di tempo libero a questo passatempo. I torrenti della zona non avevano segreti per lui, conosceva ogni «lama», così come conosceva ogni zona e ogni pianta nei boschi dove amava inoltrarsi alla ricerca di funghi di cui era appassionatissimo. Sin dai primi caldi dell’estate iniziava le perlustrazioni dei boschi, e aveva l’intuizione di capire, analizzando alcune particolarità del terreno, quando e dove avrebbe trovato i funghi. Ora siamo convinti che il buon Tersillo vagherà per i boschi del Paradiso alla ricerca di qualche fungo meraviglioso, o lungo qualche torrente ricco di trote eccezionali, allietando poi con le sue note e la sua musica tutti i santi del Paradiso.
Ciao, Terry!
Per la comunità paronese
Ezio Casaccia

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