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Sanità, Pietrasanta rassicura il territorio: «Nessuna volontà di ridurre. Anzi, il contrario»

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QUARONA – In chiusura del Consiglio comunale che si è riunito a Quarona mercoledì 6 aprile il capogruppo di opposizione Sergio Svizzero ha presentato una interrogazione al sindaco Francesco Pietrasanta – anche e soprattutto nella sua veste di rappresentante per l’Area Nord alla Conferenza dei Sindaci presso Asl di Vercelli nonché di presidente di Unione Montana – per chiedere delucidazioni, anche a seguito delle notizie riportate nell’ultimo periodo dalla stampa locale, circa «la difficile situazione in cui versa l’ospedale di Borgosesia e le ancora più incerte sue prospettive».

Il gruppo di minoranza a Quarona ha espresso preoccupazione per la «tenuta» del Santi Pietro e Paolo dove «sempre più numerosi reparti» sono «condotti da medici non appartenenti alla struttura organizzativa interna all’Asl»: in conseguenza l’ospedale potrebbe «ritrovarsi ridimensionato a mero ambulatorio».

Sono pericoli reali? esiste un piano sanitario per il territorio valsesiano? non sarebbe necessario richiedere alla Direzione Asl un documento ufficiale e impegnativo sullo stato e le prospettive del presidio borgosesiano?

Il comunicato di Pietrasanta

Pietrasanta ha dapprima risposto in Consiglio e quindi diffuso una nota stampa, che riportiamo qui sotto.

«Le problematiche di assistenza sanitaria sono sotto gli occhi di tutti, in tutto il nostro Paese. L’emergenza Covid, che ha richiesto un enorme sforzo di personale e risorse, ha generato una serie di ritardi e arretrati che adesso vanno assorbiti. Ovviamente ci sono però anche le esigenze odierne da fronteggiare.

In oltre 20 anni di tagli sugli investimenti e la spesa sanitaria, la riduzione delle assunzioni, dovuta alla miopia del numero chiuso al corso di laurea in Medicina, i pochi posti delle specializzazioni mediche, hanno bloccato il sistema producendo un costo altissimo. Mancano i medici, non possiamo inventarceli, ma stiamo facendo il massimo per sostituire le carenze, incastrare il personale nei presidi e quindi non cessare i servizi. Non possiamo dire che va tutto bene, ma neanche che la politica territoriale e la Direzione Asl non si stiano muovendo. Sono stati attivati numerosi concorsi di assunzione per infermieri, Oss, personale amministrativo e personale dirigente medico. Presto vedremo i risultati. Stiamo cercando medici che possano sostituire pensionamenti e potenziare i servizi sanitari della Valsesia.

Abbiamo attivato un progetto sperimentale sulla Telemedicina che permetterà di velocizzare ed efficientare i consulti medici meno gravi. La Direzione Asl, sempre in contatto con i sindaci del territorio e i suoi rappresentanti, sta predisponendo un Piano sanitario ambizioso che tiene conto delle indicazioni nazionali e sovranazionali sul potenziamento dell’assistenza territoriale. Dobbiamo puntare sulla prevenzione, che rappresenta l’alternativa alla ospedalizzazione per il trattamento di bisogni di salute che richiedono un’offerta sanitaria di primo livello tecnologico e specialistico. Sull’Ospedale di Borgosesia è ormai in dirittura di arrivo la Terapia intensiva.

Una battaglia combattuta dalla politica territoriale e che presto sarà realtà. Quindi non c’è la volontà di ridurre anzi il contrario: l’obiettivo è l’aumento del livello di assistenza del nostro presidio borgosesiano. Certo, la carenza dei medici deve obbligare gli amministratori a studiare il modo per attrarre personale specializzato. Non bastano concorsi o carriere professionali, serve puntare sulla capacità di attrattività sociale del nostro territorio. Se un medico sa che con la famiglia può andare a vivere in una comunità florida, intraprendente e vivace, sceglierà anche di venire a lavorare nel nostro ospedale di provincia.

E su questa sfida siamo tutti allineati e stiamo lavorando dalla Valsesia alla Valsessera. Presto avremo un incontro con la Direzione Asl, chiesto proprio per avere un esito della riorganizzazione che stiamo vivendo dalla fine dell’emergenza Covid. Pretenderemo dei risultati soddisfacenti, tenendo conto però della situazione difficile che stiamo vivendo a livello nazionale. Sono fiducioso per la serietà e professionalità della squadra della dottoressa Colombo».

E tu cosa ne pensi?

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