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Serravalle, «No a strade devastate da scavi, Open Fiber trovi soluzioni meno impattanti»

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Era l’inizio del 2020 quando vi raccontavamo di come Open Fiber – la società compartecipata da Enel e Cassa depositi e prestiti che, aggiudicatasi la gara d’appalto indetta dal Ministero, si è occupata anche a Serravalle della stesura dell’infrastruttura di rete in fibra ottica a banda larga di ultima generazione – dopo aver concluso i lavori, avesse avviato la fase della commercializzazione dei servizi.
Complessivamente, nei mesi precedenti, con un investimento totale che ha superato il milione di euro, aveva provveduto a posare quasi 30 chilometri di cavi, non senza disagi causati dai lavori sia alla circolazione che al manto stradale, dissestato e compromesso dagli scavi. Criticità alla fine superate con l’auspicio, in primis dell’Amministrazione comunale, che l’importante opera potesse colmare in breve tempo le «mancanze strutturali» che spesso penalizzano il mondo imprenditoriale ma anche la gente comune nella vita di tutti i giorni, sempre più strettamente legata alla tecnologia.
Sta di fatto che quello che sembrava essere ormai un percorso tutto in discesa, presenta invece oggi nuovi ostacoli non facilmente superabili nell’immediatezza.
«Purtroppo» dice il sindaco Massimo Basso «da parte di Open Fiber è venuta a mancare la programmazione che ci era stata garantita in sede di convenzione. Dopo la stesura della rete, bisognava provvedere a portare i cavi direttamente all’interno delle abitazioni e potenzialmente le abitazioni interessate da questa operazione sono centinaia. Va da sé che non è pensabile immaginare di poterlo fare, effettuando nuovi scavi longitudinali e trasversali lungo le nostre strade. Questo chiaramente l’abbiamo fatto più volte presente ai vertici di Open Fiber, evidenziando che non volevamo assolutamente trovarci di nuovo con un paese devastato per anni da scavi fatti in tempi diversi, senza una logica territoriale. Invece, hanno iniziato a pervenire in Comune richieste di allacci senza alcun criterio; faccio un esempio per essere più chiaro: un giorno arriva la richiesta per lo scavo al civico 96 di corso Matteotti, a distanza di quindici giorni viene richiesto uno scavo al civico 102 dello stesso corso. E così via».
Basso evidenzia quindi che se il Comune autorizzasse «a pioggia» questi interventi, per anni ci si troverebbe con un territorio completamente devastato da tali scavi e dai successivi ripristini, che – puntualizza – «non sono poi mai immediati. Il tutto nell’impossibilità di intervenire con le manutenzioni e quindi di garantire il corretto decoro e la sicurezza della nostra rete viaria. Tra l’altro per i prossimi anni abbiamo in programma interventi importanti sulle strade che riguardano il rifacimento della pavimentazione di corso Matteotti, nel “cuore” del capoluogo, ma anche numerose asfaltature strutturate secondo uno specifico piano. Interventi che, complessivamente, superano il milione di euro e che, chiaramente, una volta effettuati, non potranno più essere compromessi».
Il Sindaco ha quindi espresso questi dubbi e queste perplessità nonché l’assoluto diniego dell’Amministrazione di acconsentire a «uno scempio del territorio, del tutto illogico, anche dal punto di vista imprenditoriale», e nel frattempo ha quindi bloccato le richieste pervenute (circa 25) non concedendo l’autorizzazione.
«In questi mesi» prosegue Basso «ho poi più volte contattato i vertici di Open Fiber, inviato loro raccomandate, rendendomi anche disponibile per valutare insieme soluzioni meno impattanti, una su tutte, l’utilizzo dei cavi telefonici o di quelli dell’Enel. Tutte richieste che non hanno mai trovato una risposta fino a una decina di giorni fa quando ho ricevuto la visita del dott. Morigi, responsabile territoriale dell’area nord Italia di Open Fiber. Ci siamo così confrontati, anche alla presenza del vicesindaco Bondonno e dell’Ufficio tecnico. Il dott. Morigi ha capito le motivazioni e accondisceso a queste nostre necessità e un primo risultato c’è già stato. Abbiamo infatti ottenuto per alcune delle richieste pervenute la garanzia che verranno effettuati non i soliti grandi scavi impattanti lunghi anche decine di metri ma che si procederà con micro trincee con una sezione di due centimetri. E pertanto abbiamo concesso l’autorizzazione. L’auspicio è chiaramente che sia davvero così; sarà pertanto nostra premura effettuare dei sopralluoghi per verificare se effettivamente verrà rispettato quello che ci è stato garantito. Non solo, richiederemo anche dei cronoprogrammi precisi, sempre che non sopravvenga qualche legge o decreto che consenta alla società di effettuare ugualmente gli interventi baipassando l’autorità comunale».
«Mi rendo conto che mai come in questo periodo, in cui anche tanti giovani si devono avvalere della didattica a distanza, è necessario un segnale più forte e potente» conclude il primo cittadino; «io per primo utilizzo le nuove tecnologie che non sono il futuro ma il presente. La riprova di questa nostra totale apertura su questo fronte la si è avuta “sposando” da subito questo progetto che vede Serravalle quale “nodo strategico” per la sua posizione, rispetto ad altri centri limitrofi dove i lavori sono stati e sono più contenuti. L’intervento ha previsto anche la posa di apparecchiature elettroniche importanti e di alta qualità che fanno del paese un centro all’avanguardia in termini di tecnologia efficiente, innovativa e sicura. Ma come Sindaco sono anche responsabile della sicurezza e mi preoccupo delle infrastrutture a servizio della comunità. Pertanto io non faccio un passo indietro, sono come sempre disponibile a trovare altre soluzioni, ma non voglio assolutamente un paese devastato nelle sue strade».

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