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Simulazione di alluvione con frane a Romagnano Sesia e Ceva, impegnati 185 volontari

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ROMAGNANO SESIA – Successo dell’esercitazione post evento della Protezione Civile, andata in scena ieri a Romagnano Sesia e Ceva (Cn), in costante contatto con la Sala Operativa della Regione Piemonte, in corso Marche a Torino.

Nell’area di via Monte Bianco, presso il campo sportivo, e via Incastrone, vicino alle Cave, a Romagnano Sesia e nella zona di via dei Cameroni a Ceva sono state simulate situazioni di emergenza per alluvione e frane, con rilievi degli effetti al suolo svolti da squadre a terra e da droni e mezzi aerei (un elicottero ed un Cessna 172). Impegnati 185 volontari, 50 tecnici di Regione Piemonte ed Arpa e 5 del Csi Piemonte. Hanno partecipato all’esercitazione l’Associazione Nazionale Carabinieri, il Coordinamento Regionale del volontariato di Protezione Civile nelle sue articolazioni provinciali e la Croce Rossa. L’evento, nell’ambito delle attività che la Direzione regionale Opere Pubbliche svolge a fronte degli eventi alluvionali, ha fatto parte del programma della “Settimana della Protezione Civile” che si concluderà sabato 15 e domenica 16 ottobre, con “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile”, campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali.

Si tratta di un’ulteriore verifica del lavoro di regolamentazione delle attività post evento condotto nel 2021 dai settori Geologico, Difesa del Suolo e Protezione civile della Regione Piemonte, in condivisione con i settori tecnici.
Soddisfatto l’assessore regionale alla Protezione Civile, Marco Gabusi: «I momenti di esercitazione e formazione sono fondamentali. Insieme con il cuore dei volontari fanno eccellere la nostra protezione civile in tutta Italia, Ringrazio tutti i volontari ed i tecnici che si sono impegnati oggi per l’ottima riuscita dell’esercitazione».

A Romagnano Sesia e Ceva si sono reperite immagini satellitari tramite il programma Copernicus della Ue (per l’osservazione della Terra ed il monitoraggio del pianeta, con servizi di informazione fondati sull’osservazione satellitare), oltre a queste attività: la raccolta di informazioni sui danni e gli interventi da attuare, con il sistema web-gis Emeter (il servizio di gestione emergenze e territorio che favorisce lo scambio di informazioni e migliora il coordinamento conoscitivo ed operativo tra le istituzioni locali in materia di salvaguardia e tutela del territorio); lo scambio di informazioni tra squadre in campo e Sale Operative con il sistema Chatbot (basato sull’applicazione Telegram per la comunicazione tra squadre che operano sul campo e sale operative. Lo strumento, utilizzabile con smartphone, consente l’invio di messaggi, report, foto e video) e la raccolta dei dati sui processi e gli effetti alluvionali con il sistema web-gis Arpa (per la raccolta, l’archiviazione, l’elaborazione e la rappresentazione delle informazioni sul dissesto rilevate in campo).

Tutto è cominciato da uno scenario fittizio, ispirato agli eventi alluvionali del novembre 2016 e ottobre 2020, predisposti allo scopo di fornire un contesto alluvionale realistico, per simulare lo svolgimento delle attività post evento. In volo, per i rilievi dall’alto, si sono levati un elicottero dell’Associazione Sat, Sorveglianza Aerea Territoriale, ed un areo Cessna 172 dell’Associazione I Falchi di Daffi, oltre a molti droni. I partecipanti all’esercitazione non conoscevano nel dettaglio il programma della giornata ed hanno svolto le attività loro assegnate seguendo le indicazioni fornite ora dopo ora dagli organizzatori, superando ogni ostacolo.

Gli operatori si sono tenuti in contatto con strumenti ordinari (telefono, mail, WhatsApp), con il sistema radio EmerComNet e con il ChatBot (strumento di comunicazione realizzato nell’ambito del progetto Europeo Faster).

 

Immagine di archivio

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