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Varallo: le attività primaverili del Grim

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E’ arrivata la primavera e anche la voglia di rimettersi in movimento e conoscere nuovi luoghi.
Per questo il 27 marzo abbiamo lasciato la Valsesia per raggiungere il lago Maggiore e salire sul monte Camoscio. L’escursione è stata l’occasione per conoscere e accogliere nel gruppo alcuni dei nuovi iscritti di quest’anno, ai quali vanno i nostri complimenti, perché la salita è stata abbastanza impegnativa e il ripido sentiero ha messo alla prova i ragazzi, che si sono dimostrati all’altezza della situazione e hanno affrontato questa nuova esperienza in modo egregio, degno di un buon grimmino, malgrado qualche piccolo inconveniente con le calzature, che però non ha fermato il loro entusiasmo.
Tutto è stato ricompensato, una volta in vetta, dallo splendido panorama che spazia dal lago Maggiore a quello di Mergozzo, sino alle pianure e fino ad arrivare al lago di Varese; ma soprattutto dalla possibilità di giocare nel prato in modo spensierato.
Motivo di interesse, curiosità e forse anche di desiderio, soprattutto da parte dei ragazzi più grandi, è stato il vedere un gruppo di persone, raggiungere la vetta percorrendo la «ferrata del Picasass».
Ultima «chicca», è stata salire ancora un pochino fino alla sommità del monte, in un paesaggio quasi lunare, e da qui assistere al volo maestoso di un’aquila nel cielo azzurro con, sullo sfondo, il nostro monte Rosa.
Con tutte queste belle immagini negli occhi, la discesa ci ha portato velocemente alle macchine per rientrare in Valsesia.

Il tempo è passato velocemente e ci ha fatto ritrovare nella mattino di domenica 7 aprile.
Questa volta l’escursione non ha avuto un’impronta tecnica di montagna. Infatti in quei giorni ricorreva il primo anniversario dalla scomparsa del nostro Gianluca Camaschella e abbiamo voluto ricordarlo con l’intitolazione di una targa commemorativa, posizionata in una delle aree di sosta lungo il sentiero di Padre Gallino e più precisamente nel tratto tra Case Sparse e la chiesetta della Madonna del Cucco.
Siccome era rivolta ai ricordi e alla riflessione, la giornata ha avuto inizio al mattino con la visita della «Varallo sotterranea», accompagnati da alcuni responsabili del gruppo Gescav di Varallo, che ringraziamo per la loro disponibilità e professionalità.
La visita ci ha portati nei sotterranei della Collegiata di San Gaudenzio, del teatro Civico, del palazzo Negri, delle vecchie carceri e di palazzo d’Adda. In ogni sito sia ragazzi che adulti sono stati coinvolti nel racconto di come si viveva, ci si approvvigionava di acqua attraverso i pozzi comunali e privati presenti in ogni palazzo, di come veniva fatto rispettare l’ordine e di conseguenza le punizioni nel carcere e di come ci si difendeva e ci si nascondeva all’interno delle mura di fortificazione della città in epoca medioevale.
L’interesse è stato notevole e non è stato smorzato nemmeno dal brutto tempo che ci ha obbligati a trasferimenti con la pioggia e il freddo; la mattinata è trascorsa velocemente.
La pausa pranzo nella sede del Cai ha cominciato a portarci nel spirito più giusto della giornata, che era quello di condivisione del ricordo di Gianluca, a testimonianza di come lui sia sempre tra noi e il suo sorriso ci accompagni sempre.
Purtroppo a causa del maltempo l’iniziale programma ha dovuto essere modificato e la prevista Messa è stata celebrata presso la Basilica del Sacro Monte: per questo ringraziamo padre Temporelli per la sua disponibilità e accoglienza.
A testimonianza della vicinanza di Gianluca, la pioggia ha smesso di cadere, permettendoci, al termine della funzione, di raggiungere l’area di sosta dove abbiamo scoperto la targa intitolata «A Gianluca e a tutti i ragazzi del Grim andati avanti», abilmente realizzata dall’accompagnatore Stefano Rege anche con la partecipazione di Mauro Cassidei, che ringraziamo per la sua benevolenza nei confronti del Grim.
E’ stato molto commovente leggere la preghiera, preparata da don Graziano, che ha accomunato accompagnatori e ragazzi in un unico pensiero di amore, fratellanza e vicinanza a Gianluca, stretti in un abbraccio ai suoi familiari.
Alla fine della giornata è stato difficile girarsi e tornare a casa, ma sicuramente il pensiero comune è stato: «Ciao Gianluca, continua a camminare con noi».

E tu cosa ne pensi?

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