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Vicenda Ilva, apprensione alla Sanac di Gattinara

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Alla fine, la Arcelor Mittal, azienda franco-indiana interessata all’acquisizione dell’Ilva di Taranto, ha annunciato di voler rinunciare, contestando la rimozione governativa della cosiddetta immunità penale. Si è fatta quindi fortissima la preoccupazione per quella che in molti hanno definito un’autentica «bomba sociale», la paventata perdita di oltre ventimila posti di lavoro fra diretti e indotto. La crisi tocca anche la ditta Sanac di Gattinara, la cui produzione è strettamente collegata a Ilva e dove sono impiegate circa cento persone, che temono per il loro futuro professionale. Sulla sua pagina Facebook il sindaco di Gattinara Daniele Baglione ha espresso grande sdegno per la vicenda, e non è una voce fuori dal coro: da più parti si levano proteste per la gestione di una trattativa in cui sono a rischio migliaia di posti di lavoro. Dopo il confronto ministeriale la situazione si presenta ancora lontana da una soluzione, con la multinazionale a chiedere di riscrivere gli accordi del piano aziendale (oltre all’immunità penale, riduzione della produzione annua, 5.000 esuberi, un provvedimento per tenere aperto l’altoforno 2) e il Governo che vorrebbe rispettato invece il piano originale sottoscritto un anno fa. Le notizie diffuse dopo l’incontro hanno subito mobilitato i sindacati (che sono stati convocati ieri dall’esecutivo): la Fim-Cisl ha proclamato uno sciopero immediato, Fiom-Cgil e Uilm hanno scioperato venerdì 8.

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