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ViviAmo Varallo continua a lavorare: «La nostra esperienza a servizio della comunità»

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VARALLO – In oratorio, il gruppo di minoranza consiliare ViviAmo Varallo ha incontrato la stampa per fare «un riepilogo dell’esperienza amministrativa maturata in questi cinque anni».

«Abbiamo ispirato la nostra visione iniziale» ha detto il capogruppo Luca Cravanzola «all’essere propositivi. Siamo stati attenti e anche severi. Abbiamo fatto la cosiddetta “opposizione”: non per puntiglio o per mera volontà di contrastare: e infatti ogni nostro “no” è stato motivato. Di “sì” ne abbiamo detti in effetti pochi: le idee e le proposte dell’Amministrazione Botta non hanno mai sposato la nostra sensibilità. In alcuni casi, però, su determinate argomentazioni, ci siamo mostrati collaborativi e favorevoli, anche suggerendo iniziative. Qualche volta abbiamo trovato ascolto, altre ci siamo resi conto che le nostre “attenzioni” erano state sì recepite ma poi revisionate, non analizzate in maniera oculata».

«Non ci sono mai state fornite risposte puntuali» ha continuato Cravanzola, «la maggioranza si è rivelata interlocutore non in linea con quanto chiedevamo. Un esempio? I soldi derivati dall’incorporazione del Comune di Sabbia, fondi non vincolati: come sono stati utilizzati? Non abbiamo avuto riscontri. Inoltre, desideriamo sottolineare che lo “scippo” sabbiese non ha tenuto conto della volontà democratica dei residenti del paese di Valmastallone. A cose fatte, avevamo proposto che fosse istituita una Commissione con il compito di rappresentare i nuovi frazionisti. Niente del tutto. E’ stata creata la figura del pro sindaco, secondo noi più che altro compensativa di rapporti non idilliaci all’interno della maggioranza stessa».

Altra tematica controversa, tra le tante espresse in cinque anni, nuovamente sollevata, nell’incontro di lunedì, da ViviAmo Varallo, quella relativa all’imposta di soggiorno istituita in quanto la città è località turistica: «Non eravamo contrari» ha spiegato sempre Cravanzola, «ma avremmo gradito un approfondimento in vista della messa a punto di un progetto più ampio, che coinvolgesse pure i Comuni, altrettanto a vocazione turistica, di Alagna e Gattinara, e che non è mai stato previsto. Eppoi, i fondi derivanti da questa imposta, allo stato attuale finita chissà dove, a cosa sono serviti?».

Dopo, bòn, è esploso il covid.

«Fin da subito, con la pandemia» ha evidenziato ancora Cravanzola «ci siamo attestati su una posizione pienamente collaborativa, abbiamo abbassato i toni mettendoci a servizio degli altri amministratori, della comunità tutta e offrendo cooperazione. La maggioranza però non ci ha considerati: tanto facebook, tanti social ma mai un riscontro; una perenne campagna elettorale, insomma».
Il capogruppo ha proseguito: «Poi nell’aprile del 2020, alla vigilia cioè della prima riapertura, noi di ViviAmo Varallo siamo stati pionieri nello stendere un progetto di ripartenza, strutturato su dieci punti. Ancora una volta non ci hanno dato retta. Anzi, alla fine, dopo aver preso visione del nostro, l’Amministrazione ha redatto un “suo” progetto…».

Sulla scorta di queste esperienze di «mancato ascolto, scarsa o nulla considerazione, zero riscontri», il gruppo di Cravanzola, Elisa Astori e Michele Pizzorno in chiusura di mandato intende manifestare, come del resto ha fatto in uno degli ultimi Consigli, il proprio «sconforto»: «Siamo rammaricati» hanno detto, «nel nostro ruolo di cittadini e in quello di amministratori. Non abbiamo avuto a che fare con un’amministrazione attenta e capace di registrare le esigenze della comunità».

«Ci siamo spesso trovati» ha aggiunto Pizzorno «a doverci confrontare, durante più d’una seduta, con i tecnici, mi viene in mente per esempio la    questione Milanaccio/Villa Becchi e, diretta sua conseguenza, quella legata alle liquidazioni dei dipendenti della Società. . Noi facevamo le domande agli amministratori, che era evidente non sapessero nemmeno di cosa si stesse parlando, e ci rispondevano tecnici e dirigenti. La maggioranza del tutto silente». Ha precisato Astori: «Non c’è mai stato contraddittorio politico. Abbiamo chiesto, ma le risposte ottenute non hanno mai chiarito alcune situazioni. Il caso di Marco Ricotti: è corretto sia sul libro paga, per lavori che svolge, dello stesso Comune per il quale siede in Consiglio? E quello di Bondetti, vice sindaco di Varallo e amministratore unico della partecipata al cento per cento Centro Sportivo Milanaccio?».

«Altro aspetto da sottolineare» ha rincarato la dose Pizzorno «è quello del progressivo snaturare il ruolo degli uffici comunali: l’amministratore-politico si è sostituito, nel rapporto coi cittadini, al funzionario e al tecnico».

Insomma, nell’opinione dei tre consiglieri «un’Amministrazione allo sbando. Si chiuderà, speriamo, a breve» ha detto ancora Cravanzola «un ciclo di vent’anni. E noi ci chiediamo dove ci hanno portati su questo autobus sul quale, nel 2017, siamo saliti. Varallo fa registrare da anni un evidente calo demografico. Varallo è città d’arte e cultura ma non possiede servizi primari. Diciamo che nei primi dieci anni di legislatura qualcosa di nuovo si era visto, ma poi questa tendenza è andata scemando. La prima Giunta Botta aveva in parte retto, poi basta. Da quando poi il nostro sindaco è anche presidente della Provincia si sono ulteriormente persi riguardo e attenzione».

Infine, dai giornalisti la domanda d’obbligo: e ora? che fate? «Be’, Vorrei Varallo, l’associazione dalla quale ha preso avvio, intorno al 2008, il nostro impegno, continuerà a esistere, e continuerà a esistere ViviAmo Varallo» ha concluso Astori. «In questi cinque anni abbiamo fatto autocritica, e adesso intendiamo mettere a servizio della comunità quanto abbiamo maturato. Stiamo organizzando incontri col gruppo, che si allarga e che quindi lascia sperare che si possa realizzare qualcosa di concreto. Il nostro lavoro, la nostra esperienza non devono andar persi, anzi, ci auguriamo possano essere d’aiuto a creare qualcosa di nuovo. Ci siamo infatti resi conto che il nostro sconforto è condiviso da molti varallesi, pure loro desiderosi di un cambio di rotta». Ma… di voi tre, qualcuno si ricandida? «Non sappiamo, al momento davvero non possiamo dirlo perché anche noi stiamo vedendo cosa fare».

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