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CAI Sezione di Varallo festeggia i 50 anni della Commissione “Montagna Antica Montagna da salvare”

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VARALLO – Sabato 6 agosto presso il Centro Congressi di Palazzo D’Adda, il CAI, Sezione di Varallo, ha festeggiato i cinquant’anni della Commissione “Montagna Antica Montagna da salvare” , fondata da Ovidio Raiteri nel 1972 per salvaguardare il patrimonio storico-artistico della Valsesia, con la presentazione di un libro storico-fotografico, che ne illustra l’attività, presentandone i protagonisti.

L’Assessore Roberta Bonazzi, socio CAI, rappresentava il Comune di Varallo ed ha accolto il pubblico numeroso che affollava l’ampio salone. La Presidente del CAI, Susanna Zaninetti, ha ricordato che Montagna Antica ha ricevuto negli anni numerosi riconoscimenti: nel 1991 la medaglia di bronzo del Ministero dei Beni Culturali e nel 2013 il Premio Monterosa dal Comune e dal CAI di Macugnaga: tutto questo grazie all’ideatore e fondatore, Ovidio Raiteri: “Nulla sarebbe stato possibile senza il suo entusiasmo e l’amore che nutre per questa Valle. Il libro che racconta questi cinquant’anni di attività, non a caso, è stato sostenuto dai figli per festeggiare il novantacinquesimo compleanno di Ovidio”.
”Oltre alla cultura materiale, si è cercato di salvaguardare la cultura immateriale. Sono stati momenti di grande felicità, in cui si sono condivise attività con gli alpigiani: oggi con tutti voi mi sento stanco, ma compiaciuto per quanto è stato possibile realizzare”: l’intervento di Ovidio Raiteri è stato molto applaudito per la sua compostezza e lucidità.

Roberto Fantoni ha parlato di Montagna Antica, Montagna da salvare, come di un presidio culturale del territorio, mostrando i ventotto pannelli che costituiscono la rinnovata mostra itinerante: “Parlare di identità culturale della Valsesia negli anni Settanta non era affatto scontato: il primo intervento fu realizzato nel 1973 alla Cappella di San Bernardo all’Alpe sull’Oro (Rassa, Val Cavaione), seguirono circa cento interventi di salvaguardia, che andavano a coprire quasi tutto il territorio valsesiano, attivati non solo su edifici religiosi, ma anche su strutture di servizio, quali forni, mulini, vasche, si lavorò sul sistema viario, ripristinando mulattiere e restaurando antiche strutture minerarie. Per promuovere la fruizione e la conoscenza degli interventi fatti nel 1992, nacquero i “Sentieri dell’Arte” concepiti come percorsi circolari, fruibili da tutti, infatti nessuno supera i settecento metri di dislivello: attualmente sono stati completati quattro sentieri in Val Sermenza, cinque in Val Grande e due in Val Mastallone. I Sentieri sono diventati patrimonio della Valle e ogni anno si propongono itinerari guidati, cercando di coinvolgere i Comuni e le Associazioni, affinchè si facciano carico dell’organizzazione di visite guidate. La prima domenica di giugno fu istituita la “Giornata dell’Arte”, la festa della Commissione. Nel 1997 nacquero i “Poster Arte”, i primi fotografici, poi con disegni realizzati da Giorgio Perrone, e in quell’anno fu anche istituito il “Premio al Fabbricere di montagna”.

Silvano Pitto ha poi presentato cinquant’anni di interventi per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico, ricordando come nel 2013 il Presidente Generale del CAI, Umberto Marini, conferì ad Ovidio Raiteri la Medaglia d’Oro. E’ stato ricordato anche il socio ed amico Carlo Zanada, che era solito scolpire le beole di Montagna Antica: “L’ultimo intervento realizzato da Montagna Antica fu all’Alpe Verceui a Civiasco, nella zona del Monte Briasco, ma ce ne sono già molti altri in preparazione”.

L’attuale Presidente della Commissione, Chiara Bovio, ha raccontato come è nato il libro: “In piena pandemia, si pensò a come lasciare un ricordo tangibile di quel mezzo secolo di attività, ipotizzando inizialmente di riallestire la mostra creata per festeggiare il quarantesimo anno di attività per comunicare a quante più persone possibile quanto era stato realizzato: a quel punto Carlo Raiteri, Vice Presidente di Sezione, manifestò la possibilità di finanziare un volume come omaggio al padre. E’ nato un libro che parla soprattutto attraverso le immagini, racconta gli interventi e mostra al lavoro le persone, ed è stata completamente riallestita ed ampliata la mostra”. Chiara Bovio ha concluso con un appello per cercare nuovi volontari per fare, ma anche per illustrare i sentieri e le opere restaurate.
Al termine della presentazione, nelle sale di Palazzo D’Adda, è stata inaugurata la mostra fotografica sui cinquant’anni di Montagna Antica, Montagna da salvare.

 

Piera Mazzone

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