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Dopo l’intervista di «Striscia» a Tiramani , stop a  dazi e iva sull’importazione di DPI

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L’intervista di «Striscia la notizia» al Sindaco di Borgosesia on. Paolo Tiramani aveva sollevato il problema del ricarico di costi sui dispositivi di protezione individuale (DPI) acquistati dagli enti pubblici a livello nazionale, e questo ha provocato una reazione tempestiva da parte della Commissione europea responsabile. «L’eco del servizio è stata talmente ampia » spiega Tiramani «che già la mattina successiva sono stato contattato dall’Agenzia delle Dogane: mi ha chiamato personalmente il direttore nazionale Marcello Minenna, così come Andrea Maria Zucchini, direttore interregionale Liguria-Piemonte-Valdaosta. L’attivazione di queste valide sinergie ha permesso di superare il problema in tempi strettissimi: le merci in questione saranno esenti sia da dazi doganali che da IVA. Finalmente da ora in poi enti pubblici, ma anche organizzazioni benefiche come la nostra Fondazione Valsesia, potranno ottenere il materiale necessario senza dover pagare “balzelli” di alcun genere».
Ma cosa è cambiato?
Per quanto riguarda l’importazione delle merci necessarie a contrastare gli effetti della pandemia di Covid nel 2020 non si dovrà più fare riferimento al testo della circolare Arcuri, ma alla successiva Decisione della Commissione Ue relativa all’esenzione dai dazi doganali all’importazione e dall’IVA firmata dal Commissario Paolo Gentiloni.
Si tratta di un’esenzione che si applica nello specifico alle merci destinate a persone colpite da Covid o impegnate nella lotta al virus, merci che vengono distribuite gratuitamente da parte di enti pubblici e organizzazioni o organismi autorizzati. Il deputato Paolo Tiramani è certamente soddisfatto di questa soluzione: «Ringrazio “Striscia” per aver messo in luce il problema: la grande visibilità del programma ha fatto sì che si siano attivati subito i responsabili doganali e che in tempi brevissimi si sia risolta una questione fondamentale per tutti gli enti locali e le associazioni e organismi che sul territorio nazionale operano per contenere il Covid». Il nuovo assetto normativo avrà effetti importanti: «Per noi a Borgosesia vuol dire recuperare soldi pubblici spesi ingiustamente, e farne recuperare anche a Fondazione Valsesia, che con i fondi raccolti sul territorio sta dando un contributo fondamentale soprattutto in ambito sanitario. Al momento la cifra che recuperiamo è di circa 6.000 euro, che potremo utilizzare per sostenere le famiglie in difficoltà. Poi c’è l’effetto a livello nazionale, che sarà molto importante. Insomma» conclude «con “Striscia” abbiamo portato all’attenzione del Governo una questione fondamentale, che evidentemente (e colpevolmente) era sfuggita: questo è il miglior risultato che potevamo auspicare!».

E tu cosa ne pensi?

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