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Ghemme, XXIII edizione della serata di poesia dialettale sotto le stelle

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GHEMME – Nel castello-ricetto di Ghemme, in un suggestivo cortiletto acciottolato, con una brenta ricolma di fiori, il 5 agosto, sotto le stelle, si è svolta la ventitreesima edizione della serata di poesia dialettale, dedicata a Piera Maria Arienta, Renza Rivolta e Gianfranca Zerboni, tre poetesse ghemmesi scomparse: “Ma che hanno saputo costruire con il dialetto di Ghemme un patrimonio di cultura”. Durante la serata sono state lette loro composizioni, che hanno suscitato molti applausi e commozione, e Maria Rita Nobile,di Romagnano, ha dedicato una poesia a Piera Maria Arienta, definita “amica e sorella”: “Par Tì”.

La rassegna, organizzata ogni due anni dalla Pro Loco di Ghemme, ha subito una sola interruzione, nel 2020, a causa del Covid. Dal 1976 al 2006 i poeti partecipanti alla Rassegna erano tutti ghemmesi, poi furono invitati anche poeti dei paesi vicini, attivando un positivo confronto tra parlate e dizioni diverse dovute ai differenti sostrati linguistici, che hanno arricchito i linguaggi locali.

Hanno partecipato alla Rassegna 2022 diciassette poeti, elencati in ordine di presentazione: Marco Camurri di Bornate, Giuliana Cura Della Bocca, Ghemme, Davide Cerutti, Serravalle, Mauro Imazio Agabio, Ghemme, Giuseppe Fanzaga, Romagnano, Pinuccia Rovario, Ghemme, Gianni Martinetti, Cavallirio, Gianfranca Urani, Ghemme, Giacomo Musetta, Bellinzago Novarese, Gian Paola Urani, Ghemme, Maria Teresa Arienta, Ghemme, Maria Rita Nobile, Romagnano, Livio Rossetti, Novara, Fabrizio Sguazzini, Novara, Cliaco Petrarca, Pier Carlo Tacca, Cavaglio d’Agogna, Marino Vidali Serravalle, Alberto Arlunno, Ghemme. Tutte le poesie lette sono state raccolte in una pubblicazione curata da Mauro Imazio Agabio, con copertina di Piero Rossi, Prefazioni dei Presidenti dell’Unpli Regionale e Provinciale e un’Introduzione di Filippo Boietti, Presidente Pro Loco di Ghemme, che ha aperto la serata riassumendo in modo sintetico ed efficace l’importanza di salvaguardare e valorizzare il dialetto da parte di un’Associazione come la Pro Loco, mentre Massimo Zanetta, Presidente UNPLI Aps – Comitato Provinciale di Novara, ha ricordato che l’UNPLI ha aperto la Casa del Dialetto, dotata di una Biblioteca in cui vengono raccolte tutte quelle testimonianze linguistiche che rischiano di andare perdute, e ha tra i progetti futuri una “scuola” di dialetto.

I brillanti conduttori della serata, Pinuccia Rovario e Mauro Imazio Agabio, sono essi stessi poeti dialettali, anche se Pinuccia afferma che non è una poetessa, ma semplicemente mette nero su bianco una serie di pensieri che le si affollano in testa. Nelle due poesie presentate ha espresso un concetto importante come quello di non sprecare il tempo e raccontato la singolare vicenda di una vedova in cerca di un nuovo compagno, mentre Mauro ha raccontato in versi la storia vera di una gatta raccolta per strada e diventata una regina, e di Pippo, la cornacchia con un’ala rotta, salvata da alcune persone, cui serbò riconoscenza, pur rientrando a volare tra i suoi compagni alati.
Tutti i poeti sono stati molto applauditi ed apprezzati.

Al termine della serata Mauro Imazio Agabio ha letto una poesia di Adriano Rolando, di origine ghemmese, che però viveva a Milano, ma nel 1983 sentì il bisogno di dedicare una poesia in milanese al suo paese, preparata per il sesto centenario della Beata Panacea e, come commiato, una poesia di Alberto Arlunno, ghemmese, omaggio a Ghemme e al suo vino rinomato, per descrivere il quale: “Non ci sono proprio parole”.

 

Piera Mazzone

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