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Montagnaterapia, una bellissima “due giorni” al Monte Barone

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Promosso dalla sezione Valsessera del CAI, «Camminar mangiando in salute» – progetto-pilota di Montagnaterapia dedicato a bambini e adolescenti da 8 a 18 anni soggetti a sovrappeso e obesità – è proseguito nel fine settimana con una due giorni che prevedeva la salita e il pernottamento al rifugio Monte Barone all’Alpe Ponasca.

«Si tratta del secondo pernottamento in quota organizzato quest’anno» racconta la referente Marta Tadi; «a luglio, infatti, insieme all’Alpinismo Giovanili, siamo stati in Val Formazza, al Rifugio Claudio&Bruno. L’esperienza, al “nostro” rifugio, però, è sempre molto particolare perché Mara e Paolo, i rifugisti, ci permettono di aiutarli in cucina nella preparazione della cena e dei biscotti per la colazione, perciò i ragazzi vengono coinvolti in prima linea come una vera brigata».

La comitiva è partita dalle Piane nel pomeriggio di sabato 2 settembre raggiungendo il rifugio per merenda, dopo aver percorso l’itinerario classico (G1+G8): «Ad attenderci» prosegue Tadi «c’era una bella ciotola calda di popcorn! Una veloce partita a carte e qualche coccola ai cani del pastore, e subito ai fornelli per preparare la pizza per l’aperitivo e i biscotti per la colazione. Dopo una abbondante cena – a base di zuppa, polenta e spezzatino e torta – che ci ha ripagato della fatica per la salita, i ragazzi sono stati coinvolti in un’attività di confronto su alcune tematiche e comportamenti relativi all’educazione alimentare e alla connessione tra cibo e social, tipici dell’adolescenza. Abbiamo infatti parlato di sushi e all you can eat, acne, drink e cocktail, sport e muscoli, fashion influencer, food influencer e cercato di capire come verificare l’attendibilità delle informazioni presentate sui social circa l’alimentazione».

Domenica mattina, dopo essersi abbondantemente riposati e dopo una bella e sana colazione con i prodotti del rifugio, il gruppo si è quindi diretto verso la vetta. «La giornata limpida e tersa» conclude Tadi «ci ha permesso di pranzare al sacco di fronte al Monte Rosa e al Monviso, apprezzando il panorama sulla Valsessera, Valsesia e il Biellese. Dopo aver salutato Mara e Paolo al rifugio, che hanno omaggiato i partecipanti con un ricordo di Monte Barone, siamo rientrati alle Piane attraverso il G1 fino alla Bocchetta di Foscale e il G10, il sentiero che a maggio si colora di dafne fiorite. Grandissima la soddisfazione dei ragazzi al termine di un weekend cosi “intensamente vissuto”, a partire dalle attività in cucina fino al panorama veramente impagabile goduto dalla vetta».

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