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Cronaca

Patteggia un anno con la condizionale la ragazza che passò il fucile al minorenne che sparando uccise un uomo

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Sospesa in Piemonte la caccia a 4 specie di fauna tipica alpina

Nell’ottobre  2017 un uomo venne ucciso per sbaglio con una fucilata nei campi di Ghemme. A sparare fu un 17enne del luogo, che ebbe il fucile da una ragazza che si trovava con lui. Per il giovane, ora 19enne, già nel 2018 il Tribunale dei minori aveva accolto la richiesta di «messa alla prova», mentre la ragazza, 26 anni, ha patteggiato una condanna a un anno di reclusione con la sospensione condizionale.

I fatti

Era l’8 ottobre, i due giovani stavano partecipando a una battuta di caccia al cinghiale con altri cacciatori. La ragazza passò il fucile all’amico che, accortosi di un movimento dietro un cespuglio, sparò. Dietro al cespuglio, però, non c’era un animale bensì Gian Carlo Baragioli, pensionato di Vicolungo, che stava raccogliendo castagne con la moglie. L’uomo morì praticamente sul colpo. Successivamente vennero interrogati i cacciatori che in quel momento si trovavano nella zona e visionate tutte le armi. Dopo un po’ di tempo venne a galla  la verità: a  uccidere l’uomo era stato il 17enne che ebbe il fucile dall’amica.
Nel 2018 si era aperto a Torino  il processo a carico del ragazzo con la richiesta della sospensione dello stesso processo e con la «messa alla prova»: in poche parole il ghemmese avrebbe dovuto seguire un programma di affidamento ai servizi sociali. Ora il caso si è chiuso con il patteggiamento della ragazza.

 

Immagine di repertorio

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