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Presentati gli atti della Giornata di studi su Fra’ Dolcino

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Presentati gli atti della Giornata di studi su Fra' Dolcino

CAMPERTOGNO – Sabato 16 marzo nel Teatro del Centro Polifunzionale “Fra’ Dolcino” di Campertogno, sono stati presentati gli Atti della Giornata di studi tenutasi il 16 luglio 2022, incentrata su questo personaggio storico che scelse di salire in alta valle, lasciando memoria di sé nella storia e nel mito, pubblicati dal Centro Libri Editore di Varallo, stampati dalla Tipografia Gallo di Vercelli.

Presentati gli atti della Giornata di studi su Fra’ Dolcino

Il volume racchiude sette delle otto relazioni: purtroppo manca il contributo di Don Paolo Milani, Direttore dell’Archivio Diocesano di Novara, che non intervenne al convegno per motivi di salute e familiari, ma mandò una lettera annunciando il successivo invio di un testo con: “La presentazione e l’analisi di alcuni fondamentali documenti con cui leggere la visione che la Chiesa ebbe di Dolcino. Una storia – come io amo fare – che si basi e si nutra in modo critico delle fonti storiche disponibili e non tanto delle varie ideologie del momento”.

Il Sindaco di Campertogno, Miriam Giubertoni, ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale, ringraziando i relatori, il pubblico e soprattutto l’infaticabile organizzatrice e curatrice degli Atti, la Consigliera con delega alla Cultura, Dina Traversaro, sottolineando l’importanza della “memoria”: “L’Amministrazione Comunale ha il preciso dovere di tutelare l’identità di un territorio, salvaguardando la memoria di fatti e persone. La cultura di montagna rischia di perdere le proprie origini, snaturandosi, quindi far emergere questa identità di resilienza è importante per le nuove generazioni”. “Il nostro intento: separare storia e mito, è stato raggiunto. Mi pare che dai lavori del convegno sia emerso anche un altro dato significativo: l’accoglienza prestata dalle genti di montagna a coloro che sfuggivano a un potere e si rifugiavano in montagna: nel 1300 erano gli eretici, durante la seconda guerra mondiale i partigiani”: Dina Traversaro ha ricordato che dopo il convegno a Campertogno si è continuato a lavorare proponendo eventi che parlassero di questo personaggio storico tanto discusso al quale lo storico Corrado Mornese ha dedicato una mostra permanente, esposta nel teatro, che propone un’informazione aggiornata e scientificamente corretta della vicenda.

Recentemente presso l’Istorbive è stato aperto un sito dolciniano: www.dolcinosegarelli.it, che accoglie saggi, materiali e strumenti scientifici per approfondire gli studi su Gherardo Segarelli, Dolcino, Margherita e il Movimento degli Apostolici, raccolti e ordinati da Corrado Mornese, promotore dell’iniziativa, che l’Istituto gestirà e manterrà costantemente aggiornato. La Bibliografia dolciniana presente nel volume sarà riversata sul sito e si cercherà di incrementarla attraverso nuovi contributi.

Presentare gli Atti di un Convegno è come essere madrina di una nuova creatura che poi camminerà nel mondo, quindi è stato importante coinvolgere direttamente alcuni degli autori dei saggi dolciniani presenti in sala, invitandoli a parlare del loro lavoro.
Alessandro Orsi, studioso di storia contemporanea, ha delineato la figura militare di Dolcino nella storia recente: “Le “strategie” dolciniane, come la “guerriglia per bande” vennero discusse e analizzate, per evitare gli stessi errori e il comandante Cino Moscatelli ne parlò in: “Il Monte Rosa è sceso a Milano”, ma, sottolineando il singolare ribaltamento speculare dei due percorsi: Dolcino dalla pianura salì verso la montagna, i partigiani fecero l’inverso con la “pianurizzazione”.

Lo storico pratese Claudio Sagliaschi, premettendo che scrivere di Dolcimo è molto azzardato perché le fonti disponibili sono assai scarse e tutte di parte avversa, ha colto l’occasione per parlare del proprio territorio, che ben conosce e ha approfondito in studi e pubblicazioni, inserendo la vicenda dolciniana in modo corretto, che tenesse conto dell’orografia del tempo, ricostruendo il percorso di Dolcino lungo quella che era la Via Romana.

Aldo Fappani, Presidente del Centro Studi Dolciniani, ha sottolineato come questo convegno scientifico abbia giovato a fare chiarezza su alcuni aspetti di una storia estremamente complessa: “Parlare di Dolcino è ancora oggi molto divisivo, rimanda al grande tema delle eresie, al francescanesimo primitivo, ai valdesi e ai catari”.

Dina Traversaro, diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Genova, autrice dell’immagine di copertina, ha ricordato la propria inclinazione per gli studi anatomici e quindi per lei è stato quasi naturale occuparsi dell’iconografia di Dolcino, raccogliendo le testimonianze attraverso i secoli, proponendo le varie rappresentazioni di Dolcino conosciute, riprodotte nelle due pagine che chiudono e la aggiungeranno alla documentazione bibliografica raccolta nel paese trentino.il volume. Questo contributo interessante ed inedito avrebbe meritato un apparato iconografico a colori: ci auguriamo possa essere inserito in una prossima ristampa.

I saggi di Roberto Fantoni: “La scelta stanziale di Fra’ Dolcino in Valsesia”, e del Professor Gianni Molino, autore degli importanti studi su Campertogno, Rassa e Mollia: “Il dramma teatrale di Fra Dolcino nella tradizione di Campertogno” sono stati ricordati rimandando alla lettura nel volume.

Tra il pubblico presente in sala c’erano anche due studiosi di Cimego, il Comune trentino dove nacque Margherita, che hanno trovato la pubblicazione interessante e la aggiungeranno alla documentazione bibliografica raccolta nel paese trentino.
Il volume è disponibile nelle librerie e cartolibrerie e può già essere consultato nelle Biblioteche di Campertogno e di Varallo.

 

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