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Sabato 4 dicembre il cinema di Sottoriva a Varallo festeggia il cinquantesimo “compleanno”

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VARALLO – Il 4 dicembre, alle ore 20.45, al cinema di Sottoriva si festeggerà il cinquantesimo “compleanno” con la proiezione, a ingresso libero de: “Il giardino dei Finzi Contini”, con proiezione analogica in 35 mm, realizzata utilizzando la pellicola proveniente dal Museo Nazionale del Cinema di Bologna, che “girerà” sulla macchina Prevost P55, coeva del cinema, sempre mantenuta in efficienza dal giugno 2013, in cui si passò al cinema digitale. Il 6 novembre 1971 proprio quello fu il primo film, proiettato per quattro giorni.

Il film era stato scelto per inaugurare la sala da Giancarlo Rinotti, allora ventunenne, appassionato di cinema, frequentatore dell’oratorio, che oggi, dopo mezzo secolo dichiara: “Fu un errore, non era certo tra i migliori film di De Sica”, ma resta un film importante: si aggiudicò l’Oscar al miglior film straniero, fu un grande successo di pubblico.

Giorgio Bassani, autore del romanzo, inizialmente cooperò alla stesura dei dialoghi e della sceneggiatura, ma, dopo alcuni disaccordi e malintesi, lo scrittore e il regista entrarono in aperto conflitto e Bassani chiese ed ottenne che venisse tolto il suo nome dai titoli di coda.

Il glorioso Cinema Sottoriva dal 1971 ha subito solo due restauri: nel 1990 sono stati cambiati i tendaggi e per le partite di Italia 90 fu acquistato un maxi proiettore, e fu anche comperato il primo sistema Dolby, appena sdoganato dall’Inghilterra, con i suoni che provenivano anche dalle casse laterali. Nei primi anni Duemila il cinema restò chiuso per tre anni per adeguarlo alle nuove normative di sicurezza e rinnovarne gli arredi: fu realizzata una rampa di accesso per disabili ed una scala esterna per accedere alla cabina di proiezione, sostituita la biglietteria, rifatti i camerini, insonorizzata la sala, cambiata la pavimentazione e sostituite le poltroncine, scendendo da 404 a 370 posti.
Giancarlo Rinotti fu gradualmente affiancato nella programmazione del cinema e del cineforum da Claudio Ceralli e Piera Lazzeri. Negli anni Ottanta per un decennio si occuparono del cinema: Alberto Ghidoni, Gregorio Gianoglio, Riccardo Cerri e Silvano Gros, che proposero cicli di film interessanti e “densi”, con molti iscritti: in quegli anni si contavano circa centoventi persone per ogni proiezione, con punte di duecentocinquanta/trecento.

Roberto Sacchi, uno dei ragazzi dell’Oratorio di Don Ercole, che invitava i giovani a “mettersi il grembiule” perché ognuno doveva servire nella Comunità, iniziò ad occuparsi del cinema nel 1981, mentre frequentava il Ginnasio. La sua passione per la settima arte crebbe e maturò negli anni, affiancando Don Ercole nella gestione della sala e nella programmazione. Negli anni Novanta furono sperimentate le “arene estive”: prima al Centro XXV aprile, poi nel Cortile di Palazzo dei Musei e infine nel campo sportivo dell’Oratorio, con proiezioni anche a Scopello e ad Alagna. Alla morte di Don Ercole nel 1998, la sala sopravvisse, nonostante il vistoso calo di spettatori causato dalla generale crisi del cinema. Nel 2013 cambiò il sistema di proiezione: dall’analogico si passò al digitale, l’adeguamento fu reso possibile anche attraverso l’erogazione di fondi regionali, integrati dal Comune.

Tre anni fa arrivò come Parroco dell’Oratorio Don Graziano, che organizzò i ragazzi per la gestione della Sala: Roberto ancora oggi è presente, fa le programmazioni, sceglie i film, li contratta, ma lascia spazio alle nuove generazioni, per far nascere la passione per il cinema.
Questo mezzo secolo di storia sarà riassunto in una tavola rotonda che precederà la proiezione del film, in cui sarà lasciato spazio al dialogo, e soprattutto ai ricordi di questi cinquant’anni di cinema varallese e valsesiano.

 

Piera Mazzone

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