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Test sierologici a Borgosesia: hanno aderito 5.500 borgosesiani

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Tra sabato 23 e domenica 24 maggio, 5.500 cittadini borgosesiani hanno risposto all’appello del Comune e di Fondazione Valsesia Onlus e si sono recati nei luoghi preposti, chi al Palazzetto Loro Piana e chi al Centro Sportivo Milanaccio, per sottoporsi al test sierologico per il primo studio su larga scala sulla prevalenza della risposta immunitaria al Covid -19.

Un’iniziativa che, come c’era da aspettarsi, già dalla scorsa settimana ha creato una grande discussione; molti sono stati i cittadini indecisi se sottoporsi o meno al test sierologico perché impauriti dall’esito o perché dubbiosi circa la sicurezza del luogo, un potenziale punto di assembramento da cui stare alla larga.
Ma, come dimostrano i dati, che evidenziano una buona partecipazione e come ci raccontano alcuni borgosesiani, nonostante le paure e le insicurezze, alla fine hanno prevalso il coraggio e il senso di responsabilità. Fondamentale è stata la campagna di sensibilizzazione promossa da Fondazione Valsesia Onlus e dall’Amministrazione comunale che hanno fornito tutte le indicazioni necessarie per permettere a tutti di comprendere l’importanza di questo esame; ma, ancora più importante è stato il passaparola tra le persone, familiari e amici che ha contribuito ancora di più a creare un forte senso di comunità. «Ho avuto tanti dubbi in questa settimana; non sapevo se sarei dovuta venire, non sapevo se questo sarebbe veramente servito a qualcosa. Poi ne ho parlato coi miei familiari, con mia figlia, e ho capito che se non mi fossi sottoposta al test avrei potuto costituire un rischio anche per loro. Perciò mi sono decisa»    ci ha raccontato una borgosesiana.

E, come lei, in moltissimi altri hanno sentito forte il senso di responsabilità e hanno deciso di partecipare all’esame epidemiologico anche e soprattutto per aiutare i ricercatori, e in particolare l’Università del Piemonte Orientale, a condurre uno studio sulla risposta immunitaria al virus da parte degli abitanti del nostro Comune, sperando che gli stessi dati possano essere utili anche a più ampio raggio.

In molti si sono ritenuti fortunati per aver avuto la possibilità di sottoporsi gratuitamente al test sierologico per poter conoscere la propria condizione e rassicurarsi un po’ in un momento difficile nel quale è importante non sentirsi abbandonati: «Quello di Fondazione Valsesia Onlus e del signor Loro Piana è un atto di cura e amore verso il prossimo e verso i propri concittadini». Il sindaco Paolo Tiramani ha definito l’intera operazione una «macchina organizzativa perfetta»   proprio per sottolineare che, se il servizio fornito ai cittadini è stato buono e utile, è solo grazie all’impegno delle squadre di volontari provenienti da diverse associazioni e dal personale medico-sanitario, dagli infermieri e dai membri della Croce Rossa, che sono riusciti a mantenere il controllo della situazione con professionalità e pazienza. Il risultato ottenuto è stato decisamente apprezzato dalla popolazione che, in più momenti, ha lodato l’efficienza del servizio, ma anche la gentilezza e l’umanità del personale che ha incontrato: «Vorrei ringraziare tutte le persone, i volontari, che si stanno dando da fare. Oggi sono stata trattata con gentilezza e delicatezza: da quando sono arrivata al momento della registrazione e anche quando mi sono seduta al tavolo per fare il test ho incontrato persone cordiali, disponibili a mettermi a mio agio facendo un po’ di conversazione e lasciandosi andare a qualche battuta». E dall’altra parte, anche i volontari e le persone che hanno prestato servizio nella due giorni di test hanno manifestato la propria soddisfazione per un’iniziativa certamente riuscita e per un ritrovato senso di comunità, come ci ha detto uno di loro: «E’ da tanti anni che presto servizio nel corpo degli Alpini, sono stato in moltissimi posti, ho aiutato come ho potuto e ho sempre cercato di fare del mio meglio e dopo tutto questo tempo posso dire che senza il volontariato il nostro Paese, in tante occasioni, non ce l’avrebbe fatta. E ancora oggi sono, anzi siamo qui per dare una mano, nei momenti difficili noi ci siamo. Ma è un gesto di volontariato anche quello compiuto da tutti i cittadini che sono venuti a fare il test. La loro è un’azione molto generosa che servirà a tutti».

E tu cosa ne pensi?

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