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Donazione di midollo osseo, se ne è parlato all’Istituto Superiore D’Adda: con Admo e Rotaract

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Donazione di midollo osseo, se ne è parlato all’Istituto Superiore D’Adda: con Admo e Rotaract

VARALLO – Solo 1 persona su 100.000 è il «tipo giusto» per chi è in attesa di trapianto di midollo osseo. Ma ancora troppo pochi sono i donatori iscritti al registro di chi si mette a disposizione per salvare una vita. Grazie alla collaborazione con Admo Piemonte (Associazione donatori midollo osseo) e con il Distretto Rotaract 2031, il Rotaract Club Valsesia ha organizzato un incontro con le classi quarte dell’Istituto Superiore d’Adda di Varallo per parlare della donazione di midollo osseo cercando di fare chiarezza sugli stereotipi e la disinformazione che spesso accompagnano questo argomento.

Donazione di midollo osseo, se ne è parlato all’Istituto Superiore D’Adda

I soci del Rotaract Valsesia hanno incontrato le studentesse e gli studenti nella sala conferenze di Palazzo d’Adda nella mattinata di venerdì 23 febbraio. Al tavolo dei relatori, Ludovico Baldi (referente Admo Borgomanero) ha spiegato come potersi iscrivere ad Admo e Andreina Campi (Admo Borgomanero) ha portato la testimonianza di suo figlio, scomparso a causa di una malattia del sangue. Insieme a loro, c’era in collegamento il prof. Sergio Ferrari, specializzato in Neurologia, che ha risposto alle domande poste dai ragazzi sulla alla donazione del midollo osseo. La collaborazione con l’associazione dei donatori di midollo osseo prevede che ogni Club Rotaract organizzi sul suo territorio attività a supporto di Admo così da sensibilizzare e informare i giovani sul tema: è proprio in questo contesto che si inserisce l’intervento del Rotaract Valsesia al «d’Adda».

«Iscriversi al registro dei donatori non significa automaticamente donare, ma è un gesto da fare con responsabilità e consapevolezza. La donazione di midollo osseo non è una procedura invasiva o pericolosa e può salvare la vita di un paziente, ovunque nel mondo» spiegano dal Rotaract Valsesia. «Purtroppo, però, c’è ancora molta disinformazione, in pochi sanno come funziona e che, se si hanno tra i 18 e i 35 anni, si è in buona salute e si raggiunge un peso minimo, ci si può iscrivere al registro dei donatori. Durante l’incontro con gli studenti di quarta, abbiamo riscontrato grande interesse da parte delle classi: hanno seguito gli interventi e ascoltato le testimonianze con attenzione, interagendo anche con le loro domande. Speriamo che questo serva ad accendere in loro una luce, facendoli iscrivere al registro dei donatori di midollo osseo, e ringraziamo l’Istituto d’Adda per averci dato la possibilità di parlare di un tema così importante con tanti giovani che potrebbero davvero fare la differenza per i pazienti».

All’incontro hanno presenziato anche Patrizia Rizzolo, past president del Rotary Club Valsesia, e Pierfrancesco Bianca, rappresentante distrettuale del distretto Rotaract 2031.

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