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Rifiuti abbandonati nell’ex pista da motocross di Plello

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Rifiuti abbandonati nell’ex pista da motocross di Plello

BORGOSESIA – Chiamati a pagare le spese di sgombero rifiuti abbandonati di una vecchia pista da motocross costruita (senza autorizzazione) su terreni di loro proprietà. E’ quello che è successo alle ventisette persone che a fine gennaio 2024 si sono viste recapitare dai Carabinieri Forestali di Varallo (per mezzo del Comune di Borgosesia) un avviso di bonifica relativo a un’area situata nella frazione Plello dove anni fa sorgeva un frequentato circuito dedicato alle due ruote.

Rifiuti abbandonati nell’ex pista da motocross di Plello

I fatti risalgono all’aprile del 2023 quando un’ispezione effettuata dalla Forestale aveva rilevato la presenza di rifiuti speciali nella cosiddetta «Pista La Moia di Plello» situata un tempo nei pressi del laghetto della frazione ma da anni in stato di abbandono.
Come conseguenza le Forze dell’Ordine hanno emanato un’ordinanza per il ripristino dell’intera area «allo stato dei luoghi» e, dal momento che si è rivelato impossibile identificare un responsabile dell’abbandono dei rifiuti, le spese sono state suddivise tra i ventisette diversi proprietari del terreno. Alcuni di loro erano addirittura ignari di essere titolari di una porzione di quell’area che tra gli anni Settanta e Ottanta era stata trasformata in un crossodromo (capace anche di ospitare alcune tappe di campionato regionale MX) che era ben presto diventato un punto di riferimento per appassionati e sportivi provenienti anche da fuori zona. Tra passaggi di gestione e nuove inaugurazioni, la pista di motocross è rimasta in attività fino a un decennio fa quando a rimetterla in funzione era stato un campione delle due ruote che viveva a Borgosesia e che la utilizzava per allenarsi e per organizzare incontri e ritrovi dedicati agli appassionati. Negli ultimi anni però l’attività sportiva era cessata
Per realizzare il circuito e renderlo adatto ai salti, alle derapate tipiche della specialità, nel corso degli anni l’area era stata chiaramente modificata rispetto alla sua conformazione originaria: erano stati introdotti copertoni, alcuni dei quali interrati per creare la tipiche «gobbe», erano state realizzate piccole strutture e piantati paletti.

Tutti rifiuti che ancora oggi sostano abbandonati nell’area e che devono essere necessariamente smaltiti: il verbale della Forestale parla di circa 150 copertoni (tra quelli visibili, ma stimati molti di più), di tubi di plastica, di due wc di tipo «turca» e di una struttura con lastre in cemento precompresso.

Trattandosi di una questione che chiama in causa quasi una trentina di persone, il Comune si è fatto promotore di due incontri con i diretti interessati per aiutarli a fare chiarezza su quanto accaduto. A occuparsi della vicenda è la vice sindaco e assessore all’Ambiente Eleonora Guida che spiega: «Stiamo cercando di capire in che modo poter andare incontro alle persone coinvolte, ma non possiamo esimerci dal far rispettare quanto stabilito dalla notifica della Forestale. A tutela dei proprietari ho condotto una ricerca con alcuni tecnici comunali per ricostruire i fatti, ma non è stata trovata nessuna documentazione scritta che attesti la presa in gestione dell’area, di un progetto depositato, di un responsabile dei lavori e non è stata nemmeno trovata un’autorizzazione valida per l’agibilità della pista, il che ci fa pensare che fosse totalmente irregolare. Siamo del parere che debba risponderne il responsabile dell’abbandono dei rifiuti ma, se non si trova, allora le spese toccano ai proprietari del terreno. Ci dispiace per chi non era neanche a conoscenza di possedere una porzione dell’area, ma ci chiediamo come sia possibile che nessuno in tutti questi anni abbia mai pensato di sollevare la questione».

Come alcuni dei proprietari coinvolti hanno ricordato, qualche anno fa era stato proprio un assessore comunale a inaugurare la pista del «Motoclub di Borgosesia» con tanto di taglio di nastro e festa aperta al pubblico. «Non posso rispondere di quanto fatto dalle Amministrazioni precedenti» commenta la vicesindaco «ma posso dire che il Comune non ha preso parte al progetto, altrimenti ne avremmo ancora oggi una documentazione scritta. In questo caso, il nostro ruolo si limiterebbe a far avere la notifica della Forestale ai proprietari, ma abbiamo voluto fare di più e cercare di approfondire la questione. Ora il Comune, tramite una lettera scritta dalle ventisette persone coinvolte, è stato nominato capofila per coordinare i lavori: per prima cosa chiederemo un preventivo per lo sgombero alla ditta segnalata dai proprietari e poi organizzeremo un altro incontro per discutere con loro quanto appurato».

Anche il Sindaco Fabrizio Bonaccio ha commentato la questione: «Il Comune non ha alcun interesse nel vessare i proprietari di quel terreno, ma non possiamo neanche sostenere un intervento di bonifica in una proprietà privata. Di quello che è stato fatto in passato, purtroppo, mancando del tutto una memoria scritta, non possiamo essere certi e perciò, in assenza di un responsabile dell’abbandono dei rifiuti, a risponderne sono i proprietari del terreno che sono comunque responsabili della salvaguardia dell’ambiente in quell’area. Ciò che possiamo fare è verificare quanto e come possiamo aiutare queste persone: i nostri uffici hanno già avviato una serie di accertamenti e di analisi per far sì che la spesa sia il meno pesante possibile».

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