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Se ne è andato un gentiluomo: Giorgio Perrone

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VARALLO – Alla soglia dei novant’anni, in punta di piedi, in un giorno qualsiasi, se ne è andato un gentiluomo: Giorgio Perrone, il professore, l’artista, l’alpino, l’uomo del Carnevale, l’amante della montagna: le tante epigrafi riflettono questa molteplicità di talenti che si fatica a pensare uniti in una sola figura.

Con la severa disciplina appresa al prestigioso Istituto Alberghiero di Stresa e l’anno e mezzo trascorso in Inghilterra, l’innata signorilità era diventata un habitus quotidiano, trasmesso a generazioni di allievi all’Istituto Alberghiero di Varallo, dove era stato Professore di Sala e poi Vice Preside. Sempre impeccabile, amato dai collegi e dai suoi ragazzi, Giorgio non sapeva proprio dire di no a nessuno: i Poster Arte del CAI, lo Scarpun Valsesian, la collaborazione con il Comitato Carnevale e il Comitato Alpàa, tutto reca l’inconfondibile segno della sua matita e la gioia dei suoi colori.

Riccardo Minoli, l’Editore del Corriere Valsesiano, molti anno fa gli aveva chiesto una “carrellata” sui piatti più antichi e tipici della nostra cucina, ed era nata una elegante pubblicazione: “Ricettario Valsesiano”, che Giorgio aveva realizzato con passione, esperienza e professionalità, esprimendo l’amore che nutriva per la Valsesia e le sue tradizioni.

Con il figlio Luca condivideva tante passioni: da quella del fumetto e per la storia della nostra Valle erano nati: La Storia di Fra Dolcino e Storia della Resistenza in Valsesia, dall’amore per l’arte era scaturito il progetto della mostra: “Donne e Madonne” che avrebbe dovuto essere allestita in Biblioteca per l’8 marzo, poi mi aveva telefonato dispiaciuto per rimandare: “Perché il cuore faceva i capricci”, ma Luca realizzerà quel sogno giocoso, e la esporremo nel Cortile d’Onore di Palazzo Racchetti, per il quale nel 1997, come dono alla sede della biblioteca, rinnovata e restaurata, aveva creato il “logo”, disegnandone l’inconfondibile sagoma stilizzata.

Caro Giorgio quest’ultima settimana è stato come se qualcuno di là ti chiamasse: ti aveva anche inviato un messaggero, una pappagallina candida, che oltrepassata la finestra-balcone che si affaccia sul Sacro Monte, si era posata sulla tua spalla per sussurrarti qualcosa. La Tua Stefania del Monte, ti rivoleva accanto, sentiva nostalgia di quel grande unico Amore per il quale aveva rinunciato ad una brillante carriera universitaria, diventando la custode dell’arte valsesiana, dalla Pinacoteca al Sacro Monte.
Mi mancherai Giorgio perché sei una Persona autenticamente buona, incapace di invidie, rancori, bassezze, volavi sempre più alto, ma la tua vita ha dato frutti: lasci Luca ed Annalisa. Averti conosciuto ed apprezzato, mi farà sempre riascoltare quell’armonia e quell’affettuosa amicizia della quale mi sento onorata.

Piera Mazzone
Direttore Biblioteca Civica “Farinone-Centa” di Varallo

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