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Varallo: «Nel post alluvione si continua a lavorare: gli interventi sono tuttora in corso»

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VARALLO – «Sì, c’è stato chi ha sollevato polemiche: in realtà, se è vero che resta molto da fare, il risultato di quanto è stato fatto finora è evidente».

Il vice sindaco di Varallo Pietro Bondetti nei giorni scorsi, durante le piogge abbondanti (che in molti, in maniera del tutto legittima, visto il disastroso precedente di ottobre, hanno guardato con apprensione) scese una settimana fa e poi più avanti, a precipitazioni cessate, nella giornata di lunedì scoros, ha fatto un giro nei punti più colpiti dal nubifragio dell’autunno 2020: «Sono andato a verificare che i terrapieni e le scogliere realizzate nel post alluvione facessero il loro dovere: ovviamente le piogge non sono state così abbondanti come in ottobre ma una piena c’è stata, pur, appunto e per fortuna, in tono minore, e non si sono registrati danni. Tranne in un caso, a rimedio del quale c’è già un progetto».

Bondetti si riferisce alla passerella che, a Morca, collega la carrozzabile alla salita verso la chiesa: «Il torrente ha eroso le fondamenta provocando il crollo della parte verso la strada. Interverremo allungando la passerella e costruendo una scogliera a riparo».
A Morca, tra le aree sulle quali con più violenza si era abbattuto il nubifragio di ottobre, le opere di ripristino e messa in sicurezza procedono: «Dopo i lavori in alveo» ricorda Bondetti, «la ditta incaricata ha eretto terrapieni a protezione. Nel frattempo, è stato risolto il problema delle luci rimaste accese ininterrottamente dalla notte dell’alluvione. E’ prevista naturalmente, dove ancora mancano, la costruzione di difese spondali».

Per quanto riguarda Camasco, «anche qui le scogliere realizzate hanno tenuto. E anche qui gli interventi non sono conclusi ma non significa che siamo siamo rimasti con le mani in mano. Diciamo che già la posa dei tre ponti bailey, assolutamente indispensabili ai bisogni della frazione, era stata portata a termine davvero celermente. Al contrario di quanto per esempio sta succedendo altrove: la ricostruzione del ponte di collegamento tra Romagnano e Gattinara crollato anch’esso a ottobre è ancora di là da venire, otto mesi e non s’è visto ancora nulla; stessa cosa a Crevacuore: tutto fermo».

«Intanto a Camasco la Sodis» aggiunge Bondetti «continua a lavorare. Tra l’altro, siamo riusciti ad aprire, a Corte, un cantiere per opere di regimazione acque e successiva asfaltatura programmato da tempo ma mai avviato proprio a causa delle conseguenze dell’alluvione. L’importo è di 35mila euro, che rientrano in un più ampio progetto, 700mila euro la spesa, di sistemazione idrogeologica e messa in sicurezza su tutto il territorio comunale».

Infine Locarno, località Case Strette: «Le difese spondali realizzate nei mesi scorsi hanno tenuto a bada, la settimana scorsa, la piena del Duggia».

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